Libri di Maggie Van der Toorn
La rosa Bettina
Maggie Van der Toorn
Libro
editore: Ianieri
anno edizione: 2021
pagine: 176
Da quando Eva Palermo si è trasferita nella casa di campagna a Montefiorito sul Nera, piccolo Borgo medioevale, sito nel Lazio, ogni notte è un tormento: viene perseguitata da incubi terrificanti che fanno riferimento ai delitti accaduti vent’anni prima, di cui non sono mai stati trovati i colpevoli. L’esistenza di Eva ne viene turbata, al punto da diventare una vera e propria ossessione. È questo il motivo principale per cui inizia ad indagare, in maniera autonoma e totalmente casuale. Determinata, astuta, corteggiata ma solitaria, con un debole per il suo ex, appassionata di automobili, di viaggi e della natura, del fresco del mattino e delle rose, affronterà un percorso tra salite imprevedibili e precipizi pericolosi che la porteranno a diventare persino parte integrante del male che vorrebbe sconfiggere. La rosa Bettina: un romanzo ricco di intrighi e di mistero in cui delitto e psiche si intrecciano e si sfidano in un duello all’ultimo sangue.
Colori invisibili
Maggie Van der Toorn
Libro: Copertina morbida
editore: Pegasus Edition
anno edizione: 2018
pagine: 132
Posti a sedere
Maggie Van der Toorn
Libro
editore: L'Erudita
anno edizione: 2016
pagine: 70
Viola che ritrova il suo destino, Anita che scopre il vero amore, Francesca e suo padre che nei loro posti in curva Sud trovano la forza di procedere: sono solo alcune delle donne che sfilano in questi otto racconti.
Partenze
Maggie Van der Toorn
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni DrawUp
anno edizione: 2015
pagine: 88
Sono racconti di transito, in un binario, in sala d'attesa, in un treno. Treno di vita che simbolicamente li raccoglie tutti, ogni racconto si apre con l'attesa, sviluppandosi poi in un vero transito nell'interiorità. Così si trovano Antonio, la mamma di Francesca, Giacomo, e la cantante, Nimeha, la senzatetto e il gatto, spettatori di vite altrui, osservando situazioni esterne per distogliere la mente da quei macigni enormi che portano nel petto. Chi caduto nella voragine del gioco d'azzardo, chi testimone di sconvolgenti delitti, chi si scontra con i propri limiti, è poi costretto a presentare il conto, ad accettare quel verdetto. Viaggiatori, quindi osservatori delle solite dinamiche con cui ci si scontra: una bimba che fa i capricci, i telefoni cellulari che squillano, la signora con il cane, costituiscono un dolce riparo che allontana il pensiero vagando qua e là su dettagli rappresentativi, preamboli di personalità. L'attesa si trasforma in un espediente di rianalisi della memoria, ripercorrendo le tappe già percorse per avere una visione d'insieme in un gioco di passaggi.
Labirinti
Maggie Van der Toorn
Libro
editore: L'Erudita
anno edizione: 2014
pagine: 82
Più che racconti sono espressioni del pensiero, più che pensieri sono immagini, più che immagini sono viaggi. Viaggi del cuore, viaggi del e nel tempo, che accarezzano il solipsismo e percuotono la voglia invece di esserci e di essere. Storie di tempi andati o mai vissuti, ma soprattutto di tempi vivi, e che hanno sempre un approdo intimista. A rimbombare in questo incalzare è sempre un sentimento genuino, che sia l'io a parlare o una sinfonia di voci. Questi racconti ci insegnano a considerare il tempo come qualcosa che va al di là della sua natura esclusivamente cronologica, perché un attimo può durare l'eternità di un desiderio mai sopito, e l'eternità invece terminare in un battito d'ali. E allo stesso modo lo spazio diventa a volte qualcosa di immateriale, ma può avere una coordinata ben precisa che poi coincide con quella dell'intimità: le colline della Romagna, una caverna che assapora il sole per la prima volta, una strada che congiunge il Nord al Sud e che inanella i ricordi di una vita, un paese circondato dai campi e assediato da un amore impossibile, o anche un'isola immaginaria che conta solo cinque celeberrimi abitanti. Con una scrittura genuina e un'impronta chiaroscurale, Maggie Van der Toorn fa vibrare una parola che col suo incedere ritmico e allo stesso tempo impalpabile, non disorienta pur portandoci al centro di un labirinto mai conosciuto.