Libri di Maria Alessandra Gambetti Bizzi
L'anfiteatro romano di Imola. Raccolta ed esame di documenti della città
Maria Alessandra Gambetti Bizzi
Libro
editore: La Mandragora Editrice
anno edizione: 2019
pagine: 204
L'anfiteatro romano di Imola. Raccolta ed esame di documenti della città
Maria Alessandra Gambetti Bizzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Mandragora Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 144
Indagine su importanti resti di un anfiteatro romano del primo secolo d.C. scoperti e messi parzialmente in luce nel 1870, in seguito all'impegno della proprietà e del Sindaco Giovanni Codronchi
L'anfiteatro romano di Imola. Raccolta ed esame di documenti della città
Maria Alessandra Gambetti Bizzi
Libro: Copertina morbida
editore: La Mandragora Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 140
La vicenda storica relativa alla presenza di un anfiteatro romano presso la città di Imola risale al 1870 quando il soprintendente Salvatore Aurigemma scoprì i resti nel podere chiamato "Pasticcia" situato poco distante dalla porta cittadina detta "Ilione" che corrisponde all'uscita della via Emilia in direzione Bologna. Nei lavori di scavo per regolarizzare il piano del fondo, si misero a nudo le basi dell'antico edificio. La scoperta fece scalpore e richiamò l'attenzione di numerosi studiosi tra i quali ricordiamo Padre Serafino Gaddoni, sollevando l'interesse della Deputazione di Storia Patria, e, addirittura richiamando la curiosità del poeta Giosue Carducci che all'epoca era docente all'università di Bologna. Si tratta di un "manufatto romano" di epoca augustea, in grado di esercitare, se adeguatamente presentato, una profonda suggestione sull'immaginario collettivo, non solo nel mondo della cultura e degli intellettuali, ma anche per riproporre una didattica dei beni culturali nelle scuole e nel territorio.
L'anfiteatro romano di Imola. Raccolta ed esame di documenti della città
Maria Alessandra Gambetti Bizzi
Libro: Copertina morbida
editore: La Mandragora Editrice
anno edizione: 2014
pagine: 116
La vicenda storica relativa alla presenza di un anfiteatro romano presso la città di Imola risale al 1870 quando il soprintendente Salvatore Aurigemma scoprì i resti nel podere chiamato "Pasticcia" situato poco distante dalla porta cittadina detta "Ilione" che corrisponde all'uscita della via Emilia in direzione Bologna. Nei lavori di scavo per regolarizzare il piano del fondo, si misero a nudo le basi dell'antico edificio. La scoperta fece scalpore e richiamò l'attenzione di numerosi studiosi tra i quali ricordiamo Padre Serafino Gaddoni, sollevando l'interesse della Deputazione di Storia Patria, e, addirittura richiamando la curiosità del poeta Giosue Carducci che all'epoca era docente all'università di Bologna. Si tratta di un "manufatto romano" di epoca augustea, in grado di esercitare, se adeguatamente presentato, una profonda suggestione sull'immaginario collettivo, non solo nel mondo della cultura e degli intellettuali, ma anche per riproporre una didattica dei beni culturali nelle scuole e nel territorio.