Libri di Marialuisa Bottazzi
Nella certezza dell'incertezza. Fragilità e organizzazione del futuro dalla tarda antichità agli inizi dell’età moderna
Marialuisa Bottazzi
Libro
editore: CERM
anno edizione: 2025
pagine: 362
L'epigrafe e i bassorilievi di Porta Romana
Marialuisa Bottazzi
Libro: Copertina morbida
editore: CERM
anno edizione: 2020
pagine: 163
Porta Romana e le mura di Milano sono per la cittadinanza milanese i luoghi di una memoria civica celebrata dal secolo XII in avanti. Nel corso dei secoli su quei simboli della lotta che Milano condusse contro l'imperialismo di Federico Barbarossa e contro le città lombarde di parte imperiale, si sono espressi molti cronisti e storici che con i loro lavori hanno esaltato il valore di quella porta, fantasticato sulla tenuta delle antiche mura cittadine, raccontando non solo della loro importanza strategica, ma anche della loro distruzione attuata nel 1162 dall'esercito dell'imperatore tedesco come della loro ricostruzione. A quelle fasi, quella della distruzione e della ricostruzione, è dedicato questo studio che si fonda su un gran numero di testimonianze storiche, tra le quali spiccano quelle significative epigrafiche e artistiche narranti i sentimenti cittadini vissuti dai milanesi durante la seconda metà del XII secolo e di fatto guidati nella ricostruzione della città da tredici consoli che lépigrafe celebra, non tanto in funzione di propaganda delle nuove istituzioni comunali, ma in quanto elementi umani di una comunità ancora capace di coagularsi attorno ai principi fondanti della Chiesa Ambrosiana, e le cui vite e parentele in questo libro vengono ricostruite prosopograficamente.
Italia medievale epigrafica. L'alto medioevo attraverso le scritture incise (secc. IX-XI)
Marialuisa Bottazzi
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2018
pagine: 500
Per delineare il percorso culturale di una società della comunicazione come la nostra, un recupero delle tracce dell'impiego scritto e scolpito in funzione di una memoria storica non può che risultare importante specialmente in Italia dove in alcune città tra le quali ricordiamo Milano, Brescia, Verona e Aquileia, la grande tradizione epigrafica monumentale romana si è tramandata in modo continuativo, seppure circoscritto, lungo tutto il medioevo. Anello di collegamento di quella linearità risultata evidente dal tardo impero all'età paleocristiana, secondo studi recenti, fu, nell'impiego oramai cristiano, l'epigrafia funeraria; ma è alla durevole presenza nelle diverse città di una cattedra episcopale e nel territorio loro circostante delle grandi abbazie, come quelle di Fruttuaria e di Pomposa, che dobbiamo invece il persistente, seppur attenuato, impiego epigrafico altomedievale lungo i secoli IX, X e XI, generalmente definiti dalla storiografia specialistica "di vuoto epigrafico". Certamente l'epigrafia di quel periodo fu quasi interamente appannaggio delle committenze ecclesiastiche o monastiche, anche se non mancarono figure laiche eminenti, sia maschili sia femminili. Attorno, dunque, a quelle figure-chiave che furono i vescovi e i grandi abati, come a poche altre personalità non sempre celebri del laicato vissute nei periodi post-carolingio, ottoniano e della riforma ecclesiastica del secolo XI, e per le quali furono prodotte scritture monumentali di tipologie diverse, ancora in situ o perdute, ma trasmesse per tradizione indiretta, si è dispiegata una raccolta delle epigrafi più emblematiche divenuta poi la fonte primaria per un'analisi storica e sociale sull'uso della scrittura epigrafica durante tutto l'alto medioevo correlata ai diversi eventi coevi e supportata, in appendice, da una larga raccolta fotografica delle epigrafi impiegate a corredo.
Atelier 2. Le vie della comunicazione nel Medioevo. Livelli, soggetti e spazi d'intervento nei cambiamenti sociali e politici
Libro: Libro in brossura
editore: CERM
anno edizione: 2019
pagine: XI-489
In continuità con il progetto del "Cerm Atelier jeunes chercheurs", organizzato con il sostegno e la partecipazione dell'École française de Rome e inaugurato nel giugno del 2014 con due giornate di studio dedicate alla società monastica, nell'ottobre del 2016 si è svolto il secondo Atelier, questa volta incentrato sulle vie di comunicazione nel Medioevo, tema ampiamente trattato dalla storiografia e tuttavia lungi dall'essere esaurito. I diciassette saggi raccolti in questo libro tengono conto di diversi tipi di comunicazione svolti entro livelli diversi, tra un'ampia pluralità di soggetti, entro spazi assai estesi. Lontano dall'avere pretese di completezza, gli interventi dei diciassette autori intendono piuttosto offrire nuovi risultati e nuovi stimoli alla ricerca futura su alcuni problemi legati alla comunicazione fornendo al tempo stesso un'importante e aggiornata bibliografia. Le vie della comunicazione non si esauriscono in queste pagine, nelle reti viarie che permettevano la circolazione di persone, oggetti e modelli ma sono qui intese in modo trasversale per poter cogliere le interferenze che la comunicazione, intesa nel più ampio significato del termine, ha prodotto.