Libri di Mariano Fresta
Incursioni antropologiche. Paesi, teatro popolare, beni culturali, modernità
Mariano Fresta
Libro
editore: Edizioni Museo Pasqualino
anno edizione: 2023
L'antropologia permette di compiere scorrerie in campi diversi: qui si parla di paesi che muoiono, di altri che nascono, di città indifferenti, della possibilità della documentazione e della patrimonializzazione dei Beni immateriali, della scomparsa del teatro contadino e della sua rinascita nell'esperienza di una piccola comunità toscana, oltre che nella rappresentazione casertana della ritualità quotidiana. Gli altri contributi riguardano situazioni folkloriche – il solstizio estivo, le credenze relative alla fotografia, le processioni religiose – che aprono questioni molto importanti relative ai sistemi di patronage, alla religiosità popolare e alla criminalità organizzata.
Ero di nessuno
Giuseppe Anice
Libro: Libro in brossura
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2019
pagine: 161
In questo volume vive a futura memoria la vicenda umana di Giuseppe Anice, nato il 2 giugno 1894 ed esposto all'ospizio di Biella due giorni dopo. Figlio di ignoti, preso a balia per tre mesi e poi riportato all'ospizio, adottato decine di famiglie che lo adottano per ricevere il sussidio e padroni che lo strapazzano addossandogli i lavori più umili e faticosi, Giuseppe sente il bisogno, a 75 anni, di riordinare in tre quaderni manoscritti «quello che ancora la memoria riesce a ricordarsi», per lasciarli ai cinque figli (Bianca, Ugo, Wilfrido, Giuliano e Dea) «certo di far piacere ai miei figli quando avranno tempo a leggere le mie memorie del loro Papa (Il Trovatello)» a testimonianza di una vita durissima, che ha traversato esperienze molteplici e traversato le Alpi, trasfigurata dalla storia d'amore con Maria Zoppo, sposata il 1° agosto 1915.
Il castagno dei cento cavalli e altri frammenti di memoria tra Etna, Prealpi e Valdichiana
Mariano Fresta
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2014
pagine: 136
"Qui provo a mettere insieme alcuni di questi pezzettini di vita, come se, essendosi la mia vita frantumata come una lastra di vetro, volessi rimettere insieme le tante schegge, incollandole con pazienza fino a riavere una parte, almeno, dello specchio originale". Mariano Fresta racconta la sua esperienza dentro la vita. Racconta per brevi quadri, per frammenti. Ma questi frammenti, di scrittura chiara e classica, contengono mondi, aprono sguardi su orizzonti del tempo, della storia comune, di quella familiare. Sguardi dal Sus e dal Nord dell'Italia del dopoguerra, che si fermano poi nel Centr'Italia. Ricordi attenti a impronte lontane di memoria: il Natale da bambini, il giro dei pulcini per la festa del patrono, le elezioni e lo scambio di voti per piaceri. E poi della politica che insieme all'emigrazione porta al Nord, nelle zone dell'industria e delle lotte sociali. E infine Montepulciano, la Toscana, dove si stabiliscono relazioni, figli, allievi, lavoro nella Scuola, collaborazioni con l'Università, ma anche delusioni e conflitti. In questo orizzonte si definisce anche il racconto di persone conosciute e incontrate, piccole storie di intellettuali. Con la cifra del narrare brevemente, Mariano Fresta, senza nulla togliere alla sua storia personale, fa immaginare per frammenti le vicende e i luoghi della storia comune.

