Libri di Mariolina Rossi
Musicoterapia in ematologia e TMO adulti. Metodologia di lavoro e valutazione dei risultati
Mariolina Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 124
Quale ruolo terapeutico può avere la musica in ambito ospedaliero? E con quali tecniche il musicoterapista può adattarsi alle esigenze di diversi pazienti e affiancarsi agli operatori sanitari? «Tutto è iniziato con la musica e si è consolidato con la musicoterapia, che è diventata da noi un'applicazione sistematica, pensata, progettata e organizzata. La musicoterapia da noi è entrata nel sistema». Le parole con cui Brunangelo Falini, primario di Ematologia presso l'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, introduce il volume aprono immediatamente uno scenario nuovo alla funzione della musica nel contesto ospedaliero. Non più soltanto elemento decorativo o di intrattenimento, ma vera e propria metodologia terapeutica strutturata attorno a tecniche specifiche e integrata nell'ambito dell'ospedale. Ormai la musicoterapia, come la Music & Medicine, si innesta in quella filosofia della cura che si orienta alla persona del malato nella sua unità e pertanto intende il processo di guarigione strettamente correlato non soltanto alle terapie mediche e farmacologiche, ma al supporto che possono offrire l'arte, la letteratura, le discipline umanistiche in generale.
Musicoterapia in onco-ematologia pediatrica. Metodologia di lavoro e valutazione dei risultati
Lorenzo Capolsini, Mariolina Rossi
Libro
editore: Cittadella
anno edizione: 2013
All'interno di un reparto di pediatria oncologica si genera una realtà complessa, carica di esperienze forti legate allo sviluppo della malattia e, ancor più, all'età del paziente. Con rigore metodologico, in questi quattro anni ci siamo chiesti: come si può lavorare con la musicoterapia in un processo di cura caratterizzato da tante criticità? E quale metodo è opportuno seguire in questo contesto? Presto ci siamo resi conto che l'incertezza del decorso clinico arrivava a mettere a dura prova la stabilità emotiva anche di noi musicoterapisti e degli altri operatori e condizionava perfino la possibilità di un percorso/progetto terapeutico. Tutto ci portava inevitabilmente a riflettere non solo sulla validità della metodologia ma anche sulle risposte esistenziali da dare quando ci si interroga sul significato della vita in situazioni così delicate ed estreme.