Libri di Matthias Ferrino
Terra nova
Matthias Ferrino
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2025
pagine: 108
In questa nuova opera, felicemente organica, Matthias Ferrino amplia i valori di originalità inquieta e di tensione interna alla sua scrittura che ne avevano rivelato la personalità agli esordi, avvenuti in questa stessa collana con “La sottrazione”. In “Terra Nova” troviamo una narrazione lirica in cui affiorano elementi anche minimi del quotidiano, colti però nella loro ambiguità complessa, nel loro apparire nei corpi di una «ruvida materia», nella compresenza dei contrari, dove si manifestano figure, personaggi, animali e vegetali, oggetti vari, nell’articolato vissuto dominato, all’occhio dell’autore, da una sorta di paradosso dell’esserci. Ferrino ci offre un documento poetico di ininterrotta tensione esistenziale, in cui si muovono anche «frantumi vivi di morte», «nella grande meccanica materiale» che ci trascende tra pianto e gioia. E arriva talvolta a improvvise sintesi di sorprendente e sinistra carica espressiva, come quando ci dice che «morire è pane in questa terra». Nel suo poetico pensiero profondo e cangiante, riesce a essere al tempo stesso visionario e realista, portando sulla scena il sonno e il sogno, affermando persino che «la notte è la memoria più viva.»
La sottrazione
Matthias Ferrino
Libro: Libro rilegato
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2018
pagine: 96
Una felice sorpresa, una poesia che ci arriva con l'energia netta, insolita e a volte anche sinistra di un giovane autore alla sua prima opera ma già presente con una personalità ben definita, dai contorni marcati e dalla sostanza aspra e grumosa. Matthias Ferrino, classe '88, traccia i dettagli di una condizione esistenziale che è quella di una vita ridotta a uno stato residuale, a un vuoto peraltro carico di fisica concretezza, di oggetti a grappoli, in quella che chiama «indigenza» della materia, e di cui ci narra l'evidenza in un rapporto diretto col reale che produce decisivi attriti. Ferrino apre anche all'idea di un andare, di un movimento possibile verso un dove ignoto o irrilevante e illusorio. Un viaggio dove appaiono ombre, figure anonime, spettrali o già dissolte, che «cercano la vita di sempre, / non la trovano, ostinati cercano ancora / l'attimo di luce accecante, l'eterna / presenza dell'istante.» Figure che ci somigliano, essendo «Noi il vapore fragile dello spavento. / Noi lo stupore di ciò che ci manca.» Da queste citazioni risaltano un pensiero forte e una incisività verbale non comuni e una singolare forma di potente meditazione lirica.