Libri di Michele Chiaramida
Opus alienum. Funzioni e significati del canto gregoriano
Michele Chiaramida
Libro
editore: Armelin Musica
anno edizione: 2011
pagine: 220
L'articolazione del variegato insieme dei bisogni formativi, degli atteggiamenti culturali e dei punti di vista che declina l'universo di tutti coloro che a vario titolo si occupano di fenomeni musicali, rende questo testo una strada percorribile per una platea estremamente eterogenea di lettori-tipo. L'organista, il direttore di coro, lo strumentista interessato ai repertori antichi e pre-classici, il compositore, senza tralasciare campi disciplinari quali la storiografia musicale, la semiologia della musica, la sociologia della musica. Il principio che sostiene e che ha dato vita a questo volume risiede proprio nell'idea di intercettare questo universo costituendolo platea autorevole cui parlare attraverso un testo pluridisciplinare, totalmente "antispecialistico", dove il fenomeno "canto-gregoriano" è presentato quale complemento ai diversi iter formativi. Si delinea così una narrazione multiforme, caratterizzata da una sorta di punto di vista "mobile", dove vengono abbattuti i muri di separazione che ancora disegnano convenzionalmente i tradizionali confini disciplinari volgendo lo sguardo verso l'orizzonte variegato delle eterogenee esigenze intellettuali.
Manuale di canto fermo. Modelli e consuetudini nella prassi didattica tra XVI e XVIII secolo
Michele Chiaramida
Libro
editore: LIM
anno edizione: 2020
pagine: 292
L'origine di questo studio risponde alla necessità di conoscere in profondità la prassi esecutiva e la teoria del Canto Fermo durante il periodo dello sviluppo della polifonia e della musica strumentale sacra, soprattutto organistica. Tale urgenza nasce dalla convinzione che il Canto Fermo, come radice profonda del processo compositivo, presieda il fluire musicale come modello supremo, evocato tramite i mezzi dell'artigianato musicale. Le moderne edizioni di canto gregoriano e la manualistica attualmente in uso — frutto del radicale ‘cambio di rotta' impresso dal centro cultuale di Solesmes rispetto a secoli di ininterrotta tradizione didattica — non possono evidentemente inquadrare nei termini voluti la prassi del canto liturgico nel periodo che all'incirca va dal concilio di Trento alla fine dell'Ottocento.

