Libri di Nicole Brossard
Dopo le parole. Poesie scelte 1965-2015
Nicole Brossard
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 192
«L’opera di Nicole Brossard non è del tutto sconosciuta in Italia, paese con il quale peraltro ha da sempre avuto varie frequentazioni anche attestate dai suoi scritti (qui si vedano, ad esempio, le pagine di Je m’en vais à Trieste). Mancava tuttavia al catalogo un volume che desse conto anche da noi in modo ampio e articolato del percorso poetico di quella che è stata definita da Judith Fitzgerald “la maggiore poetessa canadese vivente” (…) Nicole Brossard è infatti poeta che pur attraversando le nebbie e gli orrori del nostro tempo sempre sa aprirsi, senza illusioni, all’“enorme trasparenza della speranza” (Tutto), se è capace di cristallizzare in versi folgoranti e indimenticabili come “dio è un’oliva ingoiata da un cane” (Treno AVE) la sua arte verbale. In Brossard, fondamentalmente estranea al biografismo e all’aneddoto, agisce, come ben afferma Pierre Nepveu, “l’aspirazione all’emozione, al delirio, all’energia integrale”. Proprio in questa inesausta e laica fede nella poesia risiede la forza della sua parola, mai appagata e sempre tesa verso un dopo le parole che pur alla parola mai rinuncia e cui strenuamente, confidente, malgré tout s’affida». (Dalla prefazione di Fabio Scotto)
Museo dell'osso e dell'acqua
Nicole Brossard
Libro: Libro in brossura
editore: Affinità Elettive Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 130
Prima traduzione integrale in italiano di un’opera poetica di Nicole Brossard, Museo dell’osso e dell’acqua inaugura la collana la lumière obstinément di Affinità elettive. A offrirsi qui in lettura è un museo come luogo delle muse (la poesia) e delle rovine – fossili, frammenti sottratti all’incuria del tempo, scelti per essere esposti. Ma è museo che nasce da una riduzione al minimo, fatta astrazione di sangue, pelle e tessuti, per non lasciare che acqua, ossi. Ossa e acqua, due elementi come fossero uno, da cui tutto viene o torna, una vocale chiusa, «o», nell’omofonia che in francese li dice, l’una come fosse l’altra o al posto dell’altra, la durezza che sfida i secoli e la fluidità mai eguale a se stessa, nella verità della loro (in)distinzione e persistenza. In questo museo, a essere colti dall’esperienza di una soggettività femminile, sono la gioia, l’ombra, il desiderio e l’amore per le città – da Madrid a Dresda, da Montréal a Key West –, il corpo e la vita delle donne.