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Libri di Orietta Filippini

Memoria della Chiesa, memoria dello Stato. Carlo Cartari (1614-1697) e l'archivio di Castel Sant'Angelo

Memoria della Chiesa, memoria dello Stato. Carlo Cartari (1614-1697) e l'archivio di Castel Sant'Angelo

Orietta Filippini

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 313

Il volume ripercorre l'esperienza di Carlo Cartari (1614-1697), Prefetto per un quarantennio dell'Archivio pontificio di Castel Sant'Angelo. Per quei lunghi anni Cartari tiene un diario della sua vita d'archivio che costituisce un documento di straordinaria importanza. Le "scritture preziose, che in esso archivio si conservano", scrive, "sono il fondamento dello Stato di Santa Chiesa, tanto spirituale quanto temporale": si tratta di documenti che riguardano non solo lo Stato pontificio ma anche la vita della stessa Chiesa cattolica romana. Un mondo di informazioni ordinato, classificato, custodito. Informazioni cui gli uomini del potere e dello Stato - dai cardinali, alle congregazioni, al Pontefice - debbono ricorrere per poter prendere decisioni amministrative e politiche, piccole e grandi. È Cartari, l'uomo d'archivio, il loro interlocutore: colui che consapevolmente seleziona il materiale che di quelle decisioni sarà alla base. La storia dell'archivio - vera e propria memoria politica dello Stato - s'intreccia dunque con la storia politica e dell'azione di governo.
24,00

La coscienza del re. Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna

La coscienza del re. Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna

Orietta Filippini

Libro

editore: Olschki

anno edizione: 2006

pagine: XIV-204

Il libro ricostruisce l'opera di Juan de santo Tomás, confessore di Filippo IV di Spagna tra il 1643 e il 1644, nel quadro della vita di corte e degli organismi di governo della monarchia durante i mesi successivi alla caduta in disgrazia del Conte-Duca di Olivares, per oltre venti anni favorito del sovrano e principale figura del governo. Viene affrontato, in particolare, il tema della confessione quale luogo di formazione della coscienza del fedele e della trasmissione del consiglio religioso e politico, sede di direzione spirituale e tribunale della coscienza, in un ambito del tutto particolare rappresentato dal rapporto tra un penitente, che è allo stesso tempo un fedele laico e il sovrano di uno Stato, e un ecclesiastico che è insieme un religioso e un consigliere i cui consigli avevano ricadute intrinsecamente politiche. I "peccati di stato" del re e i consigli del confessore nelle diverse circostanze vengono definiti attraverso i linguaggi della politica e della teologia. Il rapporto tra il re e il suo confessore ne emerge come essenziale, segnato, rispetto ad ogni altro, dal sigillo della confessione ricco di echi tra le voci della politica.
23,00

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