Libri di P. Terzi
La grande regressione. Quindici intellettuali da tutto il mondo spiegano la crisi del nostro tempo
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 235
Non c'è stata alcuna "fine della storia", nessuna affermazione globale della democrazia liberale. Piuttosto, assistiamo a una grande regressione. Mentre lavoro, ricchezza e stabilità si assottigliano pericolosamente nelle società occidentali, la retorica della sicurezza prende il posto della rivendicazione dei diritti umani e civili e i principi di cooperazione transnazionale sono sostituiti da violenti appelli per il rafforzamento della sovranità degli stati, come "Make America Great Again!" e "Les Français d'abord!". I flussi migratori diretti verso i paesi dell'Unione europea aumentano giorno dopo giorno. La crisi economica, forse, non è mai finita. E improvvisamente ci troviamo di fronte alla necessità di misurarci con alcuni fenomeni che credevamo appartenere a un'epoca passata: l'ascesa di partiti nazionalisti come il Front National francese, l'imporsi di una demagogia come quella impersonata da Donald Trump, le tendenze autoritarie che attraversano l'Europa centrale e orientale, un'ondata di xenofobia e odio, la brutalizzazione del discorso pubblico, l'inversione protezionistica della Brexit. Di fronte a questi fenomeni dobbiamo prendere atto che tutti gli strumenti che consideravamo efficienti per affrontare le crisi si sono esauriti. È questa la denuncia di quindici grandi intellettuali da tutto il mondo, da Bauman a Zizek, da Arjun Appadurai a Paul Mason, che ragionano insieme per scoprire e analizzare le radici di questa involuzione, e cercano di inserirla nel suo contesto storico, di tracciare gli scenari possibili e di ideare le strategie per contrastare le tendenze inquietanti che stanno dando forma a un mondo nel quale non vogliamo vivere. Quindici voci diverse e autorevoli, riunite per la prima volta in un libro che fornisce le coordinate necessarie per orientarsi nel nostro tempo.
Fare i conti con il negativo. Kant, Hegel e la critica dell'ideologia
Slavoj Zizek
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2014
pagine: 304
"Chiedersi 'Lacan è uno dei nuovi sofisti postmoderni?' significa porre una domanda che va ben al di là di una noiosa discussione accademica specialistica. Si può quasi rischiare un'iperbole e affermare che, in un certo senso, tutto, dal destino della cosiddetta 'civiltà occidentale' fino alla sopravvivenza dell'umanità nella crisi ecologica, dipende dalla risposta a quest'altra domanda, connessa alla precedente: è possibile oggi, nell'era postmoderna dei nuovi sofisti, ripetere mutatis mutandis il gesto kantiano ?" (Slavoj Zizek)
La visione di parallasse
Slavoj Zizek
Libro: Copertina morbida
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2013
pagine: 564
"Il problema principale è che la 'legge' base del materialismo dialettico, la lotta tra gli opposti, è stata colonizzata/offuscata dall'idea New Age della polarità degli opposti (yin-yang, e così via). La prima mossa critica è sostituire questo tema della polarità degli opposti con il concetto di 'tensione' interna, scarto, non-coincidenza dell'Uno stesso. Questo libro si fonda sulla strategica decisione politico-filosofica di definire questo scarto che separa l'Uno da se stesso con il termine parallasse. Sarebbe facile perdersi in un'illustrazione non sistematica della moltitudine degli scarti parallattici. Qui il mio obiettivo è quello di introdurre un minimo di ordine concettuale in questa moltitudine concentrandomi sulle sue tre modalità principali: filosofica, scientifica e politica. In primo luogo, c'è la differenza ontologica come parallasse ultima che condiziona il nostro accesso alla realtà; c'è poi la parallasse scientifica, lo scarto irriducibile tra l'esperienza fenomenica della realtà e la sua spiegazione e ricostruzione scientifica; da ultima, non meno importante, c'è la parallasse politica, l'antagonismo sociale che produce l'assenza di terreno comune fra gli agenti in conflitto (una volta si parlava di 'lotta di classe'). Dopo aver scritto molte pagine in cui mi sono confrontato con l'opera di Jacques Derrida, è forse giunto il momento, ora che la moda derridiana sta svanendo, di onorare la sua memoria sottolineando la prossimità di questa 'differenza minima'..."
Il contraccolpo assoluto. Per una nuova fondazione del materialismo dialettico
Slavoj Zizek
Libro: Copertina morbida
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 569
Che cos'è il "contraccolpo assoluto"? In Hegel, è una radicale coincidenza degli opposti, in cui la negazione produce al contempo ciò che essa stessa nega: e Slavoj Zizek, in questo nuovo lavoro, tenta di elevare il concetto a principio metafisico universale, continuando nella sua opera pluridecennale di reinterpretazione di Hegel e Lacan. Seguito ideale di "Meno di niente, Il contraccolpo assoluto" rileva l'insuccesso del materialismo filosofico in tutte le sue modalità, dal naturalismo scientifico al Nuovo Materialismo di Deleuze, proponendone una formulazione rinnovata alla luce delle più recenti scoperte scientifiche (in primis la fisica quantistica), della psicoanalisi e del fallimento politico per antonomasia, quello del comunismo novecentesco. Indicando nel materialismo dialettico l'unico vero erede dell'approccio speculativo hegeliano, Zizek, nel suo stile (un impasto di cultura alta e bassa, Schünberg e musica pop, Heidegger e noir americani), ripensa la tradizione culturale occidentale, offrendo agli abitanti di un Occidente che non smette di tramontare nuove basi e possibilità per ricominciare a pensare il futuro della nostra società.