Libri di Pasquale Rozzi
Il testamento del fiume
Pasquale Rozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Enter
anno edizione: 2012
pagine: 106
"Voglio abbandonarmi al bene esserne l'artefice accoglierlo come fa la terra con un qualunque seme per divenire un brivido che unisce la vita e la morte e germogliare ovunque ci sia un cielo solare d'abbracciare."
Il fruscio
Pasquale Rozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Aletti editore
anno edizione: 2023
Il fruscio è la voce, il richiamo profondo, l'autentico invisibile sfondo della nostra natura più vera, costante presenza nel cammino verso l'autocreazione. Il primo strumento nel lento lavoro di costruzione della nostra anima, l'approdo sicuro del cuore dell'uomo; è divenire, il difficile e coraggioso compito di lasciarsi amare, abbandonarsi al bene. E' sentirsi parte di un progetto più grande di cui possiamo solo intuirne la direzione, compenetrarlo, permearlo della nostra personale visione plasmandone il flusso, accettando così di esserne al servizio per ritrovare tutta l'essenza dell'esistere.
Mantice
Pasquale Rozzi
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2008
pagine: 91
Una silloge in cui le parole si rincorrono in un flusso continuo, senza ostacoli di sorta, quasi senza punteggiatura o altri simboli a frenare il bisogno, la voglia di dire. Si tratta di una scrittura che nasce dal desiderio di sopravvivere a se stessi, di lasciare un segno, una traccia di sé indelebile e destinata a contrastare il lento lavorio del tempo. Talvolta si ha l'impressione che l'autore si abbandoni a una sorta di trance, di introspezione profonda, stati che lo inducono poi a preferire un linguaggio scevro da qualsiasi formalismo, teso a restituire appunto l'essenza di questo genere di viaggi che prescindono dai confini fisici. In queste pagine si legge spesso la parola "cosmo", si legge spesso di una tensione verso "il tutto", e verso la vita (intesa come piena partecipazione al proprio tempo) che qui viene celebrata, osannata, venerata. C'è l'amore in questa raccolta, per la propria donna, per i figli, e non in ultimo, per la natura, che è per l'autore uno "specchio" in cui cercare i propri contorni e le proprie radici.