Libri di Paul Goodman
Individuo e comunità
Paul Goodman
Libro: Copertina morbida
editore: Elèuthera
anno edizione: 2014
pagine: 176
A partire da una sofisticata rielaborazione della tradizione politica americana, in cui si fondono tensioni individualiste e istanze comunitarie, il "jeffersoniano" Goodman affronta già alla metà del Novecento alcuni dei problemi cruciali delle società tardo-industriali, gli stessi con i quali facciamo i conti ancora oggi: crisi della democrazia rappresentativa, degrado urbano, marginalizzazione dei giovani, crescita della burocrazia, massificazione di bisogni, consumi e valori, crisi della ragione. E lo fa ricorrendo all'armamentario analitico del pensiero libertario, con soluzioni radicate nel qui e ora basate sul decentramento, la descolarizzazione, la disobbedienza civile, lo sviluppo della personalità, il potenziamento dei valori comunitari, la sperimentazione sessuale e familiare... Una miscela esplosiva che combina slancio utopico e progettualità pratica per rimodellare dal basso e in modo nonviolento la società.
Politics e il nuovo socialismo. Per una critica radicale del marxismo
Hannah Arendt, Andrea Caffi, Paul Goodman, Dwight MacDonald
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2012
pagine: 268
Tra il 1944 e il 1946, a New York, Dwight Macdonald dà vita a Politics, una rivista radicale che raccoglie le idee di intellettuali americani ed europei di particolare raffinatezza. Tra questi si possono ricordare i nomi di Andrea Caffi, Albert Camus, Nicola Chiaromonte, Paul Goodman, Mary McCarthy, George Orwell e Simone Weil. Autori di provenienza differente ma accomunati da uno spirito "irregolare", capaci di riflettere con profondità di giudizio su questioni centrali come il socialismo, la società dei consumi, la minaccia atomica, i limiti della democrazia rappresentativa. I saggi raccolti in questo volume, di Caffi, Goodman e Macdonald, sono tra gli scritti più rappresentativi apparsi su Politics; ad essi si è voluto aggiungere un articolo di Hannah Arendt. I temi trattati riguardano la critica al progresso tecnologico in quanto portatore più di distruzione che di benessere, la riflessione sulla minaccia rappresentata dalla società dei consumi per l'autonomia degli individui, la ricerca di un rinnovamento non-violento della vita degli uomini.
Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento della personalità umana
Fritz Perls, R. F. Hefferline, Paul Goodman
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1997
pagine: 512
Pubblicato nel 1951 da Fritz Perls e Paul Goodman (con Hefferline per la parte pratica) è certamente uno dei libri che hanno fatto la storia della psicoterapia. Infatti si colloca, e non solo cronologicamente, a un punto di snodo cruciale nello sviluppo della terapia psicologica. Tra i fili che dalla prima metà del secolo conducono alla terapia gestaltica e alla sua formulazione c’è la più viva e innovativa tradizione culturale europea del primo terzo di secolo, dalla filosofia fenomenologica ed esistenzialista, alla rivoluzionaria psicologia della Gestalt (Perls fu assistente di Goldstein), alla psicoanalisi, con tutti i fermenti più innovativi che ribollivano nell’istituto berlinese degli anni trenta dove Perls si formò con didatti e analisti quali Karen Horney, Helene Deutsch e Wilhelm Reich; ma c’è anche il riflesso, colto al volo con stupefacente tempismo, delle nascenti tecniche corporee, che fanno la loro comparsa negli anni trenta (anche) nei paesi di lingua tedesca. Gli influssi che partono da questo manuale, invece, non si contano. Si potrebbe dire che il lavoro di Perls, come i veri contributi alla cultura umana, oltre ad aver dato vita a una psicoterapia, è andato a permeare, in questa forma, i terreni più lontani, che della Gestalt, magari, nulla sanno.