Libri di Publio Cornelio Tacito
La vita di Giulio Agricola-La Germania. Testo latino a fronte
Publio Cornelio Tacito
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 368
Due piccoli gioielli che testimoniano la straordinaria modernità dello stile di Tacito e della sua riflessione sull'imperialismo romano. Cornelio Tacito, il piú importante storico di Roma e l'ultimo grande scrittore di prosa latina classica, produsse i suoi primi due libri nel 98 d. C., quando la liberazione dalla tirannide di Domiziano pose fine a quindici anni di forzato silenzio. La vita di Giulio Agricola, un ritratto dell'amato suocero, il piú famoso governatore della Britannia, è l'occasione per portare i lettori ai confini del mondo conosciuto e tratteggiare l'epopea di un funzionario imperiale nell'attività di romanizzazione, fino a quando fu travolto dal lato oscuro del potere. Con "La Germania", lo storico torna nelle terre del Nord per descrivere le bellicose tribú germaniche che sfuggivano al controllo di Roma e, come già nell'"Agricola", mettere a confronto i costumi dei cosiddetti barbari con la decadenza e la corruzione della Roma imperiale attraverso un continuo gioco di rispecchiamenti e contrasti tra passato e presente, vicino e lontano. L'edizione è completata da un ricco apparato di note e da un'introduzione che contestualizza i due testi e ne approfondisce i temi in rapporto con analoghe problematiche della modernità.
Annali. Testo latino a fronte
Publio Cornelio Tacito
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 1160
L'opera del più grande storico della letteratura latina, percorsa dalla triste constatazione che il governo del mondo sembra non potersi sottrarre all'inevitabilità del male. «Di Augusto si sono occupati storici illustri, ma poi è prevalsa l'adulazione. La storia di Tiberio e di Caligola, di Claudio e di Nerone è stata falsata, per paura finché furono al potere, per odio dopo la loro morte. Io intendo illustrare la fine di Augusto, il principato di Tiberio e tutto il resto sine ira et studio. Non ho motivi di risentimento né ragioni per una particolare benevolenza verso quei principi». Gli "Annales" si aprono con questa solenne professione di imparzialità, ma Tacito, nel raccontare gli anni tra la morte di Augusto e la fine di Nerone, non è imparziale. Il meno che si possa dire è che è sovranamente tendenzioso. Non altera i fatti, sa presentarli però con un montaggio micidiale, e poi sottolinea, allude, commenta, insiste. Si pone di fronte alla storia con uno sguardo spietato, senza illusioni, di chi sa che l'unica alternativa all'impero è il caos, la guerra di tutti contro tutti.
Dialogo sull'oratoria. Testo latino a fronte
Publio Cornelio Tacito
Libro: Libro in brossura
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2025
pagine: 288
Esistono ancora oratori degni di questo nome? Quali i motivi dell’attuale declino dell’eloquenza? È ancora possibile conseguire la fama grazie all’oratoria? Intorno a questi interrogativi discutono i protagonisti del Dialogus de oratoribus, opera in cui si indaga la complessa questione dello stato dell’oratoria nel I secolo d.C. Il problema della corrupta eloquentia, però, investe ambiti ben più vasti di quello strettamente retorico, dando agli interlocutori l’occasione di discorrere di etica, istruzione e politica. La mancanza di una soluzione univoca per la questione, lo stile peculiare dell’opera, l’intricata storia della sua trasmissione manoscritta rendono il Dialogus de oratoribus uno dei testi più controversi e suggestivi della letteratura latina.

