Libri di Rosario Caputo
La pittura napoletana dell'Ottocento
Rosario Caputo
Libro: Copertina rigida
editore: Di Mauro Franco
anno edizione: 2022
pagine: 960
L'autore, come collezionista fa parte di quelli generosi: è un grande prestatore d'opere, poiché le esposizioni alle quali esse contribuiscono sono per lui non soltanto la conferma della sua straordinaria capacità di vedere e di trovare - l'orgoglio del "padre" -, ma rappresentano anche la fierezza di chi è riuscito a fornire un tassello aggiuntivo alla crescita della conoscenza. La stessa competenza acquisita negli anni nello scegliere i dipinti è stata poi trasposta in tutti i suoi scritti, che sembrano così voler completare quel progetto avviato con la loro acquisizione: riscrivere la storia della pittura napoletana dell'Ottocento, da sempre oggetto di studi frammentari e saltuari, facendone emergere soprattutto il carattere internazionale.
La pittura napoletana del primo Ottocento
Rosario Caputo
Libro: Libro rilegato
editore: Di Mauro Franco
anno edizione: 2021
pagine: 480
Un ampio spazio dedicato alla Scuola di Posillipo con un ricco apparato fotografico. L'Autore, come collezionista fa parte di quelli generosi: è un grande prestatore d'opere, poiché le esposizioni alle quali esse contribuiscono sono per lui non soltanto la conferma della sua straordinaria capacità di vedere e di trovare – l'orgoglio del 'padre' –, ma rappresentano anche la fierezza di chi è riuscito a fornire un tassello aggiuntivo alla crescita della conoscenza. La stessa competenza acquisita negli anni nello scegliere i dipinti è stata poi trasposta in tutti i suoi scritti, che sembrano così voler completare quel progetto avviato con la loro acquisizione: riscrivere la storia della pittura napoletana dell'Ottocento, da sempre oggetto di studi frammentari e saltuari, facendone emergere soprattutto il carattere internazionale.
La scuola di Resina nell'Ottocento napoletano
Rosario Caputo
Libro: Libro in brossura
editore: Grimaldi & C.
anno edizione: 2021
pagine: 222
«[...] la Scuola di Resina, non fu un fenomeno circoscritto a pochi anni, ad un unico luogo e ad un numero di pittori che produssero ripetitivamente il loro credo comune. Anzi, questa esperienza di "radicali in arte", costituì un esempio di coesione per i paesaggisti moderni, non solo meridionali, proprio per la capacità di aggregare artisti portatori di concetti differenti sulla nozione dell'arte e provenienti da esperienze pittoriche diverse ... De Gregorio, Rossano, De Nittis, Cecioni, Belliazzi, Lojacono, Leto, Campriani, Netti, Tedesco, Dalbono, Fortuny, Michetti, Cosenza,. Laezza, Gaeta, Monteforte, Santoro ecc.»
La pittura napoletana del II Ottocento
Rosario Caputo
Libro: Libro rilegato
editore: Di Mauro Franco
anno edizione: 2017
pagine: 496
Filippo Palizzi, fu tra i «padri» del Realismo napoletano assieme ai pittori «di storia» come Morelli, Altamura e Celentano. Dopo il 1860, i toscani daranno vita al movimento dei «Macchiaioli», quale risultato di un processo che escludeva soluzioni di effetti visivi e sentimentali. Nel 1864, si costituirà la Scuola di Resina alla quale aderiranno i pittori: De Gregorio, Rossano, De Nittis, Cecioni, Leto, Lojacono, Campriani e Santoro. Un caso a parte è rappresentato da Mancini e Gemito. La loro permanenza a Parigi negli anni ’70 e i contatti con il mercante Goupil saranno all’origine della loro fortuna internazionale. Sul finire del secolo, il colera e il conseguente risanamento urbanistico permetteranno a Migliaro di dipingere la Napoli che di lì a poco sparirà lasciando la pittura di paesaggio alla parentesi artistica di Pratella e Casciaro. Le Esposizioni Universali e la Belle Époque suggerì ai pittori: Scoppetta, Brancaccio e Caputo di soggiornare a Parigi, dando vita ad una colonia italiana in Francia ed una volta assimilatone l’inclinazione artistica, la reimportarono nel Mezzogiorno d’Italia. Territorio che veniva illuminato dall’estro di Irolli.