Libri di Rossana Sacchi
Artisti industriosi e speculativi. Paolo Morigia e il Quinto libro della nobiltà di Milano
Rossana Sacchi
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2020
pagine: 268
Il titolo riprende le parole spese da Morigia per definire gli artisti attivi a Milano alla fine del Cinquecento nel Quinto Libro della sua Nobiltà di Milano. Qui l’autore fissa in modo sbrigativo pittori, scultori e architetti cittadini e si estende invece sulle botteghe dei maestri che avevano trasformato Milano nella capitale del lusso europeo, animata da ricamatori, miniatori, intagliatori di pietre dure e cristalli, orafi, argentieri, armaioli, produttori prolifici (perciò industriosi) di invenzioni (perciò speculativi) destinate agli intenditori del tempo. Le notizie artistiche raccolte nella Nobiltà di Milano e in alcune opere di poco precedenti sono state utilizzate dagli eruditi delle generazioni successive, tanto che i testi del Morigia sono diventati miniere estrattive di informazioni scavate acriticamente. Questo libro ricolloca Morigia al centro, ricostruendone la cultura religiosa, i gusti artistici e le relazioni; nella seconda parte presenta il commento e il ricontrollo delle notizie su numerosi artisti raccolte nel Quinto Libro della Nobiltà di Milano, cui fa seguire un’antologia che lo ripropone accanto ad altri testi utili a comprenderne la storia e lo sviluppo.
Gaudenzio a Milano
Rossana Sacchi
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2016
pagine: 179
"Gaudenzio a Milano" è il primo profilo, fitto di novità, dell'ultimo scorcio della carriera di Gaudenzio Ferrari (Valduggia c. 1485 - Milano 1546), un grandissimo pittore e non meno grande scultore che, prima di trasferirsi a Milano, aveva lasciato la sua potente impronta nel Piemonte orientale e nella Lombardia alpina: in Santa Maria delle Grazie e al Sacro Monte di Varallo, in Valtellina, a Novara, a Casale Monferrato, a Vercelli e in altri luoghi ancora. I risultati delle indagini compresi in questo volume, frutto di trentennali ricerche, si concentrano sugli anni estremi dell'artista che dal 1533, dopo i successi conseguiti, aveva stabilito un legame di committenza con l'ultimo duca Sforza, Francesco II, a Vigevano. Poco dopo, Gaudenzio approda a Milano (sono gli anni delicati del ritorno dello Stato sforzesco sotto il dominio di Carlo V) dove per un decennio - fino alla morte - lavora per le élites della vecchia e della nuova guardia e impianta un'attiva bottega, di cui si cominciano a mettere a fuoco i contorni. Si vedono scorrere in queste pagine innumerevoli episodi di tanto lavoro: vengono alla ribalta i committenti dell'artista, che a Milano sembra limitarsi solo al mestiere di pittore, passando dai Gallarati alla Confraternita di Santa Corona, da Paolo da Cannobio ai Trivulzio, al Comune di Milano ad altri ancora. Sono raccontati da punti di vista diversi, e in molti casi per la prima volta.