Libri di S. Panza (cur.)
Testimone oculare
Riccardo Zinelli
Libro: Copertina morbida
editore: Laura Capone Editore
anno edizione: 2018
pagine: 341
Una villa avvolta nel silenzio della notte, una vittima predestinata che si abbandona al sonno dopo una serata in compagnia, un assassino che cerca disperatamente vendetta. Fuori una strada buia, illuminata solo dalla luce di un lampione. E un giovane che attraversa la strada nell'oscurità, ignaro di quello che gli sta per accadere. Questi sono gli ingredienti di un giallo in cui una duplice indagine svela a poco a poco un intricato enigma, mentre il difficile rapporto tra le generazioni palesa la crisi della società moderna.
Piaceri e dolori dell'arte. Le disavventure giudiziarie di un commerciante di quadri
Luigi David Gandolfo
Libro: Copertina morbida
editore: Laura Capone Editore
anno edizione: 2018
pagine: 269
A quanti di noi sarà successo, almeno una volta nella vita, di dubitare del valore artistico di un quadro astratto? Ebbene, "Piaceri e dolori dell'arte" scioglierà certamente ogni nostro dubbio sull'argomento. Il gallerista Alfonso, siciliano d'origine e milanese d'adozione, amante dell'arte figurativa, decide di organizzare una beffa (innocente e innocua, almeno nelle intenzioni) ai danni del caro amico Aldo, critico d'arte contemporanea. La burla coinvolge inevitabilmente una serie di personaggi, alcuni dei quali tipici del classico romanzo d'appendice, e tutti legati, in un modo o nell'altro, all'ambito artistico. Quest'opera decisamente originale si dipana su un doppio binario tematico: da un lato troviamo le storie amorose dei vari personaggi, le cui vicende si intrecciano piacevolmente tra loro; dall'altro il tema dell'arte, il vero cuore pulsante dell'opera.
L'Irlanda alla sbarra e altri scritti in italiano
James Joyce
Libro: Copertina morbida
editore: Ripostes
anno edizione: 2017
pagine: 120
I brani raccolti (articoli, saggi e temi) fanno parte di una serie di scritti italiani che James Joyce concepì tra il 1907 e il 1912, durante il suo soggiorno (ovvero esilio volontario) a Trieste. Il titolo, "L'Irlanda alla sbarra", è emblematico dell'intera opera. L'intento dello scrittore, infatti, era di far sì che l'Europa conoscesse qualcosa di più sulle tradizioni della sua patria, nonché i conflitti politici interni, le realtà e le problematiche di quell'unico popolo cattolico per il quale la fede vuol dire anche esercizio della fede". E sebbene Joyce stesse vivendo in quegli anni una quotidianità ben diversa dalla "paralisi" che attanagliava la società borghese di Dublino, non mancò mai di preoccuparsi delle vicissitudini dell'Irlanda e delle sue sorti. Diventa, quindi, il cronista storico che, nonostante la sua non attiva partecipazione agli eventi politici irlandesi, descrive la "lotta" con quel sottile sarcasmo che deriva dal proprio sentimento conflittuale di amore/odio verso la sua terra. La letteratura viene pertanto usata come sorta di risveglio dei suoi connazionali dal proprio "malessere". (Dall'introduzione di Silvana Panza)