Libri di Salvatore Casaburi
La reggitrice e il bambino. Un racconto di formazione a Porta Capuana
Salvatore Casaburi
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2025
pagine: 176
Napoli, secondo dopoguerra. In una vecchia casa di Porta Capuana un bambino osserva un mobile in penombra pieno di libri sotto la guida della nonna materna, reggitrice autorevole della famiglia allargata. Quei volumi si trasformano per il precoce lettore in porte aperte su uno spazio infinito, per un viaggio nella vita. La morte della reggitrice segnerà per il protagonista la conclusione di una personale età dell’innocenza. Sullo sfondo la città scandisce il tempo che passa. Il racconto di oltre trent’anni di una famiglia, della città e dell’Italia. Con questo libro Casaburi completa la Trilogia di Porta Capuana dopo Millenovecentocinquantasei ed Elogio del cantar storie.
Altrove e ritorno. Il racconto di una rinascita
Salvatore Casaburi
Libro: Libro in brossura
editore: Intrecci Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 132
Salvatore lasciò il suo corpo nelle mani dei medici, mentre la coscienza, l'anima, chiamatela come volete, si trovò al cospetto della Madre. La Madre di tutti, che con un sorriso rassicurante lo spinse verso il suo nuovo cammino. Un'accecante luce bianca lo avvolse e lo trasportò in posti magnifici, apparentemente deserti. Il coma e la rinascita. Una nuova vita, la consapevolezza di "cosa succede, dopo", in questo racconto autobiografico.
Millenovecentocinquantasei. Disincanto napoletano
Salvatore Casaburi
Libro: Copertina morbida
editore: Dante & Descartes
anno edizione: 2005
pagine: 153
La lettera di Soterio
Salvatore Casaburi
Libro
editore: Dante & Descartes
anno edizione: 2002
pagine: 223
Durruti è solo. Due racconti urbani
Salvatore Casaburi
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2015
pagine: 160
Secondo decennio del ventunesimo secolo. Un posto qualsiasi. Una città fatta di solitudini sconosciute. In cui tutto scorre, trasformando il microcosmo delle vite che la attraversano in sintesi di speranze, illusioni, tragedie e sconfitte collettive. Questa consapevolezza accomuna Bonaventura e Antonio, detto "Dazebao", solitarie creature del nostro tempo, sospese tra Roth, Beckett e Svevo, inesorabilmente prigioniere nella ragnatela del disagio metropolitano. La metropoli narrata da Casaburi, forse Napoli, è in realtà un luogo indefinito nel quale il lettore può riconoscere la sua città, senza limitazioni geografiche.
Elogio del cantar storie. Ballata in quattro tempi e prologo per Eteronòmia, Onìria e altre città
Salvatore Casaburi
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2013
pagine: 54
In tempi di frettolosa rappresentazione del mondo, cantar storie torna a essere pratica lodevole, forse indispensabile. L'elogio del cantar storie è essenza del proprio tempo, da Omero all'epica colta e popolare delle epoche successive, fino ai fulesta romagnoli di fine Ottocento, a Ignazio Buttitta, a Giovanna Marini. Cantare le proprie storie è, da sempre, voglia di esorcizzare la paura di non esserci. Lo ricordano Ernesto de Martino e Gianni Bosio, Nuto Revelli e Woody Guthrie. In questo nuovo "racconto in forma di ballata", Salvatore Casaburi, da autentico e innovativo cantastorie metropolitano, evoca storia e storie di Napoli, in un susseguirsi di cerchi concentrici narrativi che rimandano alla dolce e dolente sperimentazione linguistica pasoliniana. "L'elogio del cantar storie" di Casaburi si rivela, perciò, liberatorio percorso di un'intera esistenza.
Napoli aspetta Godot? Cronache non turistiche per viaggiatori e residenti
Salvatore Casaburi
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2011
pagine: 146
Una tormentata dichiarazione d'amore a una città unica, Napoli. Ricomponendo il mosaico delle percezioni, delle riflessioni, della rabbia e del disincanto, Casaburi trasforma in avvincente scrittura narrativa la vita urbana. Restituisce al "tempo della città" il suo carattere unitario e lo sottrae alle mode, agli stereotipi, ai compiacimenti estetizzanti. Il libro è dunque una stazione di sosta obbligata da cui ripartire per ricominciare a parlare di Napoli come città universale, soprattutto in un momento storico, come quello che stiamo attraversando, che impone di rifiutare l'abbraccio nefasto dei luoghi comuni. Un elogio del dubbio, perché solo i dubbi della ragione possono aprire le porte alla speranza. Per Napoli e per il Sud.