Libri di Silvana Calvo
L'informazione rifiutata. La Svizzera dal 1938 al 1945 di fronte al nazismo e alle notizie del genocidio degli ebrei
Silvana Calvo
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2017
pagine: 359
Questo libro si occupa della diffusione e dell'accoglienza in Svizzera delle notizie sul genocidio degli ebrei ad opera della Germania hitleriana, dalla sua preparazione fino agli esiti più ampi e tragici dal 1938 fino al 1945. L'informazione su questo tema nel paese neutrale al centro dell'Europa in guerra non fu uniforme: il notiziario radiofonico, il cinegiornale, la stampa e l'esercito la gestirono in modo differente e articolato; in un quadro in continuo mutamento per l'evoluzione del conflitto e dei rapporti di forza tra i diversi schieramenti nella Confederazione - tra chi pensava che si dovesse scendere a patti con i tedeschi e chi invece metteva al primo posto la difesa della sovranità nazionale. Le notizie sulla Shoah circolavano dunque ampiamente e in tempo reale, grazie anche a personalità ebraiche come Benjamin Sagalowitz e Gerhart Riegner, al Pastore Paul Vogt o a un giornalista socialista come Otto Pünter. Malgrado la censura, giornali quali «Libera Stampa» di Lugano riuscivano non solo a dare un'informazione puntuale, ma anche a presentare i fatti in modo da contrastare la tendenza dei lettori a non voler vedere quanto pure avevano sotto i loro occhi.
A un passo dalla salvezza. La politica svizzera di respingimento degli ebrei durante le persecuzioni 1933-1945
Silvana Calvo
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2010
pagine: 289
Punto di partenza è una lettera inviata il 7 settembre 1942 dalle scolare della 2.C della Sekundarschule di Rorschach, in Svizzera, al Governo Federale per protestare contro i frequenti respingimenti ai confini dei profughi ebrei che cercavano scampo dalla persecuzione nazista. Nel libro vengono descritti l'effetto della presa di posizione delle ragazze e le reazioni dei Consiglieri, contestualizzando la vicenda con l'analisi della situazione dal 1933 al 1945 e della politica di asilo dei profughi, soprattutto degli ebrei, da parte della Confederazione. Si mostra così in quale modo e con quali mezzi tale politica è stata realizzata e quali furono le argomentazioni a monte delle decisioni adottate, che portarono ad un'accoglienza estremamente limitata di fronte alla tragica situazione dei perseguitati che si presentavano ai confini.