Libri di Stefano Marina

Palermo, anni Ottanta. Francesco entra in Polizia nel clima rovente dopo l'attentato al Generale Dalla Chiesa. Seguiranno anni di servizio allo Stato, prima come scorta nella Quarto Savona 15, questo il nome in codice del servizio di protezione del Giudice Giovanni Falcone, e poi nella sezione catturandi, per dare la caccia e consegnare alla giustizia i latinanti più pericolosi, come Giovanni Brusca, l'uomo che premette il telecomando della strage di Capaci. Tra aneddoti e frammenti di vita vera, Francesco Mongiovì ci porta dietro le quinte della sua Palermo, ripercorrendo anni di missioni pericolose, spesso sotto copertura, per mostrarci dall'interno la lotta alla mafia.

“I nostri amori, le tue canzoni!” è un libro di amori, di canzoni, qualcosa che mette insieme tutte e due queste splendide esperienze di vita. Gli amori sono quelli di un uomo come tanti, e per questo tutti possono riconoscersi in quei primi incontri, in quel primo bacio, in quell’amore rubato, in quell’addio lacerante come in quella dolce eutanasia che interrompe, quasi senza far rumore. A incrociare le storie di questa vita una sola colonna sonora, un solo canto, pur se diverso ogni volta, tante quante sono le situazioni dell'amore: la colonna sonora è quella del grande cantautore romano Claudio Baglioni, che ha accompagnato la storia di quest’uomo per tutta la sua vita e in tutti i suoi incroci sentimentali, in un perfetto gioco di incastri. Tutto sembrava perfetto anche se perfettamente involontario e assolutamente non voluto. Eppure, ogni volta, in ogni storia, le canzoni del maestro sono state la colonna sonora ideale per cominciare, proseguire, chiudere, riprendere e riflettere ogni singola storia.

Giovanni Falcone è stato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992, in un attentato che ha coinvolto anche la moglie e i suoi “ragazzi della scorta”. Giuseppe e Luciano avrebbero dovuto essere con loro ma quel giorno, per un gioco del destino, hanno avuto salva la vita. È anche per questo che non smettono di raccontare: cosa successe quel pomeriggio a Capaci, cosa avvenne dopo, ma soprattutto cosa c’era prima. Tra aneddoti e fatti di cronaca, il Giovanni Falcone della vita di tutti i giorni, severo, astuto e instancabile professionista, ma anche affabile, generoso ed infine fragile, in una Palermo che lo isola e che non riconosce più.