Libri di Umberto Alfinito
Ricrodi di Schopenhauer privato
Lucia Franz
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2012
pagine: 48
Schopenhauer amico dei bambini! Chi l'avrebbe detto? Giovanissimo, nel 1813, scrisse: "È giusto ma duro che, per aver gridato noi un paio d'anni, dobbiamo sentire gridare bambini per tutta la vita". Eppure sappiamo che nel suo ultimo anno di vita ebbe affezioni quasi paterne per Julius Frank, un bambino di otto anni, che Schopenhauer aveva salvato dall'annegamento: a lui regalò anche un proprio ritratto. Da questi ricordi di Lucia Franz, scritti cinquant'anni dopo la morte di Schopenhauer, lo stereotipo del filosofo bizzarro, scontroso, misantropo esce alquanto modificato: con la piccola Lucia e l'amatissimo cane Atma, il vecchio Arthur gioca come un nonno qualsiasi. Quando la Franz descrive Schopenhauer che lancia in alto le salsicce perché Atma le prenda al volo, non possiamo fare a meno di sorridere e di pensare che il filosofo che aveva definito la maggior parte degli uomini merce di fabbrica della natura è ricordato con affetto da uno di quei bambini divenuti adulti.
Alle fonti del Clitunno
Ulrich von Wilamowitz Moellendorff
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2011
pagine: 44
Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff (1848-1931), il più autorevole antichista tedesco dell'età guglielmina, apprezzava molto la figura di Giosue Carducci, soprattutto per il suo essere al tempo stesso poeta dotto, professore universitario e fiero patriota. Nel 1879 aveva ricevuto in dono da Theodor Mommsen, suo suocero, una copia delle "Odi barbare". Ne rimase a tal punto affascinato da volerne tradurre alcune in lingua tedesca. Qualche anno dopo, nel 1885, tenne una conferenza in onore del moderno poeta della nazione italiana. Lo scopo dichiarato è quello di far conoscere al pubblico tedesco Carducci ed il suo celebre componimento sulle fonti del Clitumno, di cui Wilamowitz offre in chiusura una propria traduzione. Ma la conferenza spazia tra autori latini antichi e italiani moderni, tocca tematiche quali la politica augustea, la pittura del Rinascimento, la religiosità francescana, risolvendosi in un'avvincente lezione di filologia storica. Precorritrice di una Realpolitik, che alcuni decenni dopo trovò espressione nei Patti Lateranensi (1929), è l'idea che il cattolicesimo debba essere il cemento della nascente nazione italiana.