Libri di Vania Mancini
Aristo-taxi. La tassista e l'«aristocratico decaduto»
Giuseppe Baviello, Vania Mancini
Libro: Libro in brossura
editore: Sensibili alle Foglie
anno edizione: 2019
pagine: 96
Questo libro nasce da una corsa in taxi. Quel momento che “si trasforma in una sorta di confessionale, in cui i clienti si confidano e si sfogano, e ci si dimentica da dove si è partiti e dove si vuole arrivare”. Così Vania, la tassista, raccoglie frammenti della vita di Giuseppe, l’aristocratico decaduto, e nasce una improbabile amicizia fra due persone di orientamenti diversi. Da questo incontro deriva una frequentazione e Vania attinge anche le narrazioni della madre di Baviello, Anna Rosa Pasqualina. Una donna ormai anziana, che concatena ricordi della sua vita in Sardegna e poi a Roma. Un omaggio a tradizioni e usi di terre poco note, da Nuraxinieddu a Zungoli, sullo sfondo dei paesaggi della capitale, dove Vania e Giuseppe si sono incontrati. Un inno all’amicizia, che si consolida nei momenti di sofferenza, quando non essere soli fa la differenza. Un invito al confronto, fra persone aperte, sempre alla ricerca...
Dannate esclusioni. Campi rom e campi di concentramento
Vania Mancini
Libro: Copertina morbida
editore: Sensibili alle Foglie
anno edizione: 2014
pagine: 112
Questo libro propone documenti e riflessioni sull'esclusione sociale. I progetti inclusivi delle ragazze che vivono nei campi rom portati avanti da Vania Mancini con il gruppo Chejà Celen e l'associazione Zingare spericolate, i laboratori didattici organizzati a Roma con i bambini rom, si confrontano con uno dei lati più bui della storia recente: cinquecentomila tra Rom e Sinti sterminati nei campi nazisti nell'Europa del Novecento, e migliaia di essi passati per i campi di concentramento allestiti in Italia, fra i quali quelli in Molise. Si porta l'attenzione sulla persecuzione degli zingari considerandola paradigmatica dei processi sociali e dei rischi che accompagnano l'esclusione. Si esclude qualcuno perché diverso, per mere convenienze politiche, ma soprattutto per ignoranza. Perciò il primo passo non può che essere quello di avviare percorsi di conoscenza, con la mente aperta, per costruire relazioni basate sul reciproco rispetto.