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Libri di Vittore Vezzoli

Dante (quasi) umanista. Sesso, eresie e orgoglio dell'umana «semenza»

Dante (quasi) umanista. Sesso, eresie e orgoglio dell'umana «semenza»

Vittore Vezzoli

Libro: Copertina morbida

editore: Tralerighe

anno edizione: 2021

Dante indulgente con i lussuriosi ed empatico verso gli amanti per antonomasia, Paolo e Francesca. Dante che non nasconde i suoi giovanili trascorsi sodomiti e addirittura fa outing. Dante che aderisce all'eresia catara. E soprattutto Dante come "doppio" di Ulisse, spinto sì a "seguir virtute e canoscenza" ma in virtù dell'umana "semenza", il peccato nascosto, una hybris che tornerà alla fine del viaggio con intercessione di S. Bernardo e qualche funambolismo teologico. Basta questo per parlare di una "modernità" di Dante? Non esageriamo. Questo saggio non perde mai di vista il "groviglio, tutto medievale, di dogmi ed eresie" in cui il Poeta si muove. Tuttavia ce ne dà un'immagine eterodossa percorrendo un itinerario che tocca molte grandi questioni che animeranno i secoli successivi, fino ai giorni nostri. Il libro è l'erede dichiarato del precedente saggio di Vezzoli (Dante, sesso ed eresie) in parte riproposto con revisioni e ampliamenti. Ma si arricchisce di una nuova parte incentrata sulle figure della Commedia - Francesca, Brunetto e Ulisse - che più mettono in luce un pensiero (e un travaglio) di Dante che lascia intravedere i primi segni dell'umanesimo prossimo venturo.
14,00

Dante, sesso ed eresie. Postille alla Commedia

Dante, sesso ed eresie. Postille alla Commedia

Vittore Vezzoli

Libro: Copertina rigida

editore: Tralerighe

anno edizione: 2016

pagine: 192

"Dante, sesso ed eresie" non è un titolo ad effetto ma la sobria anticipazione dei contenuti. Il libro parla infatti di Dante e della sua forza poetica. Indaga le sue eresie. Non trascura la sua intensa e diversificata attività sessuale che, ben inteso, non riguarda Beatrice, relazione assolutamente casta. Incontriamo Cunizza da Romano, sorella di Ezzelino, escort d'alto bordo, per nulla pentita della sua professione, anzi orgogliosa. Tuttavia gloriosamente beata in Paradiso: scopriremo che l'insolita presenza è legata alla questione catara. Secondo l'autore Dante è sempre stato cataro, ma in momenti diversi della sua vita ha declinato tale adesione in modi diversi. Al tempo della Commedia dimette l'abito settario e persegue gli ideali catari profetizzando l'imminente ritorno della Chiesa di Roma all'antica purezza, per opera del Veltro e con il favore degli astri che annunciano il lieto evento "senza sbarro". E anche questo andava detto: l'altissimo poeta credeva fermamente negli oroscopi.
13,00

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