Libri di A. Bianco (cur.)
Il giovane Dilthey. La genesi della critica storica della ragione
Franco Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 396
Questo volume ricostruisce le fasi iniziali dell'itinerario intellettuale di Wilhelm Dilthey (1833-1911). Emerge in primo luogo la continuità d'ispirazione e di metodo tra i primi interessi teologici, letterari ed artistici e gli scritti culminati nel monumentale "Leben Schleiermachers", il capolavoro che conclude la fase del pensiero giovanile diltheyano. In secondo luogo compaiono le radici del programma d'indagine del mondo umano e della realtà politica e sociale, svolto nelle opere della maturità e base per la fondazione delle scienze dello spirito. I principali nodi teorici qui esplorati alla luce di una vasta messe di fonti spesso inedite, tratte dall'epistolario, dai diari giovanili, dalla pubblicistica del tempo, che illuminano le esperienze formative del giovane Dilthey sono: la scoperta della coscienza storica, la storicizzazione della teologia, l'elaborazione di una Geistesgeschichte metodicamente connotata che anticipa l'idea di una critica "storica" della ragione, il conferimento, infine, all'ermeneutica del ruolo di disciplina scientifica autonoma. Le testimonianze documentarie s'intrecciano con quelle delle personalità che nella seconda metà dell'Ottocento s'imponevano sulla scena delle grandi università di Heidelberg e di Berlino nel campo degli studi teologici, storici e filosofici, caratterizzando l'avvincente milieu della ricca vita culturale tedesca della quale il futuro autore della "Einleitung in die Geisteswissenschaften" diverrà la figura dominante.
Studi su Max Weber (1980-2002)
Franco Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 240
Le questioni affrontate nei saggi raccolti in questo volume definiscono il vasto raggio degli interessi teorici di Max Weber e la fitta rete di influenze e rapporti della sua opera con quella di eminenti filosofi quali Rickert, Scheler, Lukács, Heidegger, Gadamer e Ricoeur. Il fulcro comune alle tematiche trattate può considerarsi il processo di razionalizzazione quale caratteristica identitaria, secondo Weber, della cultura occidentale e forza motrice della modernità. Esso trova il suo radicamento nell'antichità, ovvero nel passaggio dalla religiosità magica alla religiosità etica con cui si è avviato il processo di disincanto del mondo. Al tramonto di qualsiasi forma di assolutizzazione e alla parallela relativizzazione della razionalità si riallaccia uno dei primi temi weberiani discussi nel volume: il politeismo dei valori. Accanto ad esso emergono la teoria dei tipi ideali e la riforma dell'ermeneutica. La costruzione idealtipica, centro nevralgico della metodologia di Weber, è la via da lui tentata di contemperare in un'ardua sintesi intuizione e logica, interpretazione e spiegazione causale. L'attribuzione di una base ermeneutica al metodo della ricerca sociale significa inoltre sottrarre il processo di comprensione e il "Verstehen" al loro ancoraggio, di ispirazione diltheyana, "nell'immedesimazione simpatetica dell'esperienza vissuta" rendendoli strumento di procedimenti conoscitivi non più basati su soggettivismo e individualismo.