Libri di A. Calbi (cur.)
Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2012
pagine: 608
Il lavoro di Arnaldo Pomodoro per il teatro è guidato dagli stessi princìpi che muovono la sua ricerca di scultore, una sperimentazione mai fine a se stessa, costantemente in tensione verso il proprio obiettivo: "dare spazio alla visione". Questo è il primo libro che lo documenta in modo rigoroso e completo. Le annotazioni dell'artista, i numerosi contributi, le molteplici immagini, fotografie di scena, scatti che fissano sequenze di lavoro, bozzetti e disegni, compongono un racconto che accompagna il lettore attraverso l'intero percorso progettuale e realizzativo, nei meandri di quel lavoro interdisciplinare, complesso e affascinante, necessario per mettere in scena una rappresentazione teatrale. Dopo le prime esperienze a Pesaro nell'ambito del Festival Nazionale d'Arte Drammatica dove ottiene un premio nel 1954 per il progetto scenico di Santa Giovanna dei Macelli di Brecht, sono oltre quaranta gli spettacoli per cui Arnaldo Pomodoro ha progettato e realizzato scene e costumi: dalla tragedia greca all'opera lirica, dal teatro contemporaneo alla musica. Il libro contiene inoltre una lunga conversazione tra Arnaldo Pomodoro e il curatore Antonio Calbi, numerosi testi critici e una serie di testimonianze dirette dei protagonisti che hanno lavorato insieme all'artista; chiudono il volume una dettagliata biografia, una bibliografia scelta e l'indice dei nomi.
Architettura & teatro. Spazio, progetto e arti sceniche
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2007
pagine: 205
Per secoli, la trasformazione degli spazi teatrali e l'adeguamento delle loro strutture architettoniche sono stati garantiti da una fertile corrispondenza di pensiero tra gli artisti e gli architetti, entrambe figure artigianali legate da un comune senso del "fare". Il punto più alto è stato probabilmente raggiunto con l'esperienza, nell'Italia del Settecento, dell'architetto-scenografo, figura unica in cui converge la duplice competenza della realizzazione dell'edificio teatrale e dell'allestimento scenografico. L'attenzione posta alla curvatura del soffitto, ai materiali e all'illuminazione derivava da un sapere sperimentale tramandatosi per generazioni. Nel corso del XX secolo tuttavia le conoscenze si specializzano e si allontanano, in alcuni casi vanno perdute. In Italia, tra gli anni Sessanta e Ottanta, molti teatri storici sono stati martoriati da "messe a norma" scriteriate e ristrutturati in modo illogico (camerini lontani dal palco, tecnologie sofisticate che complicano le operazioni di scena), a dimostrazione della perdita di una consapevolezza tecnica e artigianale che per secoli ha fatto la fortuna dei teatri italiani (basti pensare alla famiglia Bibiena o a Juvarra, Vanvitelli e Piermarini). Questo libro evidenzia la peculiare complessità dell'edificio teatrale e sottolinea l'urgenza del recupero di una relazione feconda tra committenti, architetti e artisti.