Libri di A. Fiz (cur.)
Sergi Barnils, Giuseppe Capogrossi, Achille Perilli, Joan Hernández Pijuan. Alfabeto segnico. Catalogo della mostra (Milano, 15 settembre-29 ottobre 2017). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2017
pagine: 109
Il segno è l'oggetto di un incontro che rinnova il proprio destino per la capacità di assorbire l'io e di porlo in relazione con la collettività. Ma non si limita a questo: è una forma di racconto partecipativo che trasmette la parte privata del rituale senza imporre un distacco tra soggetto e oggetto; allo stesso tempo, appare come una zona di libertà incondizionata in grado di aderire al sentimento delle cose. I quattro percorsi intorno al segno di Sergi Barnils, Giuseppe Capogrossi, Achille Perilli, Joan Hernández Pijuan, in apparenza così distanti, spesso convergono, a dimostrazione di quanto sia attuale un'ipotesi linguistica che prosegue nel tempo e in ogni circostanza pone nuove problematiche.
Luca Maria Patella. Non oso, oso non, essere. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Gli Ori
anno edizione: 2017
pagine: 144
Piergiorgio Colombara. Attendant
Libro: Copertina rigida
editore: De Ferrari
anno edizione: 2008
pagine: 100
Pietro Fortuna. Glory III. Il primo cielo
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2012
pagine: 78
Il primo cielo è la nudità stessa della cosa, la pura evidenza che fa di ogni cosa qualsiasi cosa, forma, materia, movimento. È lo stare senza volontà delle cose trattenute in se stesse, né remote né in anticipo rispetto alle nostre intenzioni, ma solo date al loro stesso apparire. Un apparire insieme al loro cielo mutevole e, allo stesso tempo, unico e necessario; per un contatto imperfetto, per un incontro senza tempo, per una sosta sempre revocata da quella stessa libertà di cui sono fatte. Un apparire che non ammette vuoti, amnesie o ritardi, né un fondo a cui ancorarsi.
Art déco in Italia. Catalogo della mostra (Aosta, 5 dicembre 2003-13 aprile 2004). Ediz. italiana e francese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2004
pagine: 288
Si tratta del catalogo della mostra allestita presso il Museo Archeologico di Aosta. L'esposizione, attraverso una selezione di arredi, dipinti, sculture, gioielli, ceramiche, tessuti e manifesti, risalenti agli anni Venti, consente un'analisi attenta e scrupolosa di una delle esperienze artistiche più originali del Novecento, che influenzò profondamente il gusto contemporaneo nei suoi differenti aspetti. I saggi raccolti nella pubblicazione offrono una chiara lettura della rivoluzione estetica rappresentata dall'art déco e della creatività dei suoi protagonisti, fra cui Dudovich, Mazzucotelli, Giò Ponti, e le celebri manifatture Lenci e Richard Ginori.
Karin Andersen. Z-Movies. Catalogo della mostra (San Marino, 22 luglio-8 ttobre 2006)
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2006
pagine: 80
Pubblicata in occasione della personale sanmarinese dell'artista, la monografia documenta la recente indagine di Karin Andersen caratterizzata da giovani e innocenti antropomorfi alla ricerca di una nuova normalità, interpreti di un modello di convivenza con il disordine. Come spiega Alberto Fiz "I suoi personaggi ibridati con le lunghe orecchie e la pelle leopardata dove ogni tanto spunta la coda, appaiono perfettamente a loro agio tra i mouse del computer trasformati in topolini, all'interno di navicelle spaziali con i pulsanti della cabina di comando che sono, in realtà, caramelle colorate o appostati accanto ad una banale stirella che si trasforma in una complessa centralina elettronica... L'artista ci invita a giocare con le sue immagini ibridate, teriomorfe o zoomorfe, consentendoci di recuperare la nostra parte infantile più nascosta e spesso mortificata in una continua alterazione segnica dove non è sufficiente osservare, ma è necessario conoscere le regole per muovere le pedine sulla scacchiera della fantasia sapendo che solo attraverso il gioco è possibile scoprire i segreti della simulazione".
La linea analitica della pittura. Marco Gastini, Giorgio Griffa, Carmengloria Morales, Claudio Oliveri, Pino Pinelli, Claudio Verna. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2007
pagine: 119
La Pittura Analitica, detta anche Nuova Pittura o Pittura Pittura, rappresenta un'esperienza artistica di rottura intrapresa negli anni settanta che, considerata oggi a oltre trent'anni di distanza, svela una sorprendente attualità. Di questa esperienza che, lungi dall'avere l'organicità di un movimento, è più correttamente descrivibile come espressione di una certa visione del mondo, Alberto Fiz propone in questo volume una rilettura, attraverso l'analisi di alcune opere: degli artisti italiani, infatti, che si sono mossi con una certa coerenza attorno a questa corrente vengono prese in considerazione le opere dei sei che appaiono più significativi, anche sotto il profilo dell'originalità linguistica: Marco Gastini, Giorgio Griffa. Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, e Claudio Verna. Il volume, introdotto da un saggio critico di Alberto Fiz, è completato da apparati bio-bbliografici relativi agli artisti.
Percorsi privati. Lo sguardo di un collezionista da Balla a Chen Zhen
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2007
pagine: 176
Cinquanta capolavori dell'arte italiana e internazionale presentati al pubblico per la prima volta ricostruiscono un nuovo capitolo del consistente collezionismo privato italiano. Attraverso i quadri e le sculture viene narrata la storia di una passione viva per l'arte moderna. Accanto a una serie di opere del primo '900, di Giacomo Balla, Felice Casorati, Giorgio Morandi, Alberto Savinio, trovano posto lavori dei più importanti protagonisti della storia dell'arte internazionale: da Emilio Vedova a Lucio Fontana, a Piero Manzoni ad Alberto Burri, da Anselm Kiefer a Chen Zhen.
Gino Marotta. Anni Cinquanta
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2007
pagine: 95
Gino Marotta (Campobasso, 1935) è generalmente noto per essere uno degli artisti più innovativi degli anni sessanta che con le sue sculture in metacrilato ha sviluppato, con ambiguità e ironia, una dimensione artificiale della natura destinata ad anticipare talune ricerche recenti su tecnologia e virtualità. Ma questo è solo un aspetto di un artista multiforme (ha collaborato, tra l'altro, con Carmelo Bene) che ha realizzato una ricerca più vasta e ancora in parte sconosciuta. Quello che emerge in questo volume curato da Alberto Fiz è il Maretta che nella seconda metà degli anni cinquanta, poco più che ventenne, sfida le convenzioni dell'arte attraverso le sperimentazioni sui materiali dando vita a opere per certi versi sorprendenti come le Sabbie, i Piombi, gli Allumini o i Bandoni. A Roma, nella città dov'erano confluiti Mark Rothko e Willem De Kooning, Franz Kline e Cy Twombly, l'artista molisano sa bene da che parte stare e dopo aver rifiutato l'accademismo informale si dedica a un'indagine che suscita l'immediato interesse dei maggiori critici di allora, come Emilie Villa, Franco Russoli, Cesare Vivaldi e Lionello Venturi. Sono opere fluide, quelle proposte da Maretta negli anni cinquanta, dove il segno si affossa e lascia la sua impronta indelebile sulla matrice all'apparenza morbida della superficie. I segni si associano al nostro senso di smarrimento nella ricerca di un'apparente logicità; ora sfumano nel buio, ora si smarriscono nella luce mercuriale.
Intersezioni 4. Dennis Oppenheim. Splashbuilding. Al parco archeologico di Scolacium. Catalogo della mostra. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2009
pagine: 247
Il volume è il catalogo della mostra di Roccetta di Borgia, 31 luglio-3 novembre 2009. "Splashbuilding, le grandi installazioni di Dennis Oppenheim che campeggiano nella cornice del Parco di Scolacium, più che fantascientifiche sculture monumentali o celibi macchine di eredità duchampiana sembrano architetture disabitate, poste lì a scompaginare la percezione tradizionale del luogo archeologico, disabitato per eccellenza. [...] Dalla prima edizione del 2005, l'idea guida, o meglio la scommessa del progetto Inserzioni è quella di far rivivere il Parco di Scolacium attraverso il dialogo con l'arte contemporanea e con i linguaggi del presente. Il recente lavoro di Oppenheim, scelto da Alberto Fiz per questa quarta puntata della rassegna, ben si sposa con l'iniziativa e con le peculiarità di un contesto archeologico straordinario dove si sono stratificati, nei secoli, segni diversi e tutti ben leggibili, che costituiscono un vero e proprio paco della memoria." Francesco Prosperetti