Libri di A. Muzzi
Pittori fiorentini a Palazzo Spinola. Dipinti di primo Cinquecento
Libro: Copertina morbida
editore: SAGEP
anno edizione: 2013
pagine: 152
Il recente restauro di alcune tavole realizzate nel corso dei primi decenni del XVI secolo da importanti protagonisti dell'ambiente culturale fiorentino e appartenenti alle raccolte storiche della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola ha offerto l'occasione per approfondire gli studi riguardanti la presenza nelle celebri collezioni cittadine, almeno a partire dagli ultimi decenni del XVI secolo, di dipinti attribuiti ai più rinomati artisti toscani, come Andrea del Sarto e Perino del Vaga. Il nucleo di dipinti esposto a Palazzo Spinola di Pellicceria, presentato al pubblico nel suo insieme per la prima volta, comprende opere di Francesco Granacci, Domenico Puligo, Fra' Bartolomeo, Pierfrancesco di Jacopo Foschi e un ignoto maestro fiorentino, vicino ai modi del pittore Jacopo di Giovanni di Francesco detto Jacone. Il catalogo raduna testi di Elena Capretti, Marco Casamurata, Maria Clelia Galassi, Andrea Muzzi, Antonio Silvestri, Farida Simonetti, Gianluca Zanelli.
Percorsi del collezionismo. Le tappe di una raccolta: da Mantegna a Natalija Goncarova
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2012
pagine: 87
Nella prima sala, una serie significativa di lavori del Cinquecento, secolo cruciale nella codificazione del disegno. In esposizione dieci fogli di grande bellezza: una tempera a grisaille derivata da una celebre incisione di Andrea Mantegna, un disegno a matita rossa del Parmigianino, un foglio puntinato del fiammingo Jan Van Scorel che si cimenta con Raffaello, precisamente soffitto della Stanza della Segnatura; una straordinaria miniatura di Biagio Pupini perfettamente compiuta da sembrare fine a se stessa, e poi i disegni degli "emiliani": Girolamo da Carpi, Girolamo Mirola e Joos van Winghe, un pittore fiammingo che collaborò con Jacopo Bertoja; e ancora due grandi disegni dell'Andreani e di Karel Van Mander, probabilmente preparatori alla tecnica della stampa e infine, un disegno di Bartolomeo Cesi. Nella seconda sala a dominare è il periodo che va dal Seicento al Settecento per un percorso che parte col secentista bolognese Lucio Massari e attraversa i toscani Giovanni Battista Vanni e Alessio Gimignani (13). Per il Settecento ci s'immerge invece nell'arte bolognese in tutte le declinazioni di tecnica e di contenuto.