Libri di Ada Murolo
La città straniera
Ada Murolo
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 144
"In questa seconda edizione, che giunge a più di dieci anni dalla prima, sono stati aggiunti nuovi racconti e rimodulati altri senza alterare la struttura originaria, permettendo così al lettore di continuare a muoversi agilmente tra le pagine e i luoghi narrati."
Si può tornare indietro
Ada Murolo
Libro: Libro in brossura
editore: Astoria
anno edizione: 2016
pagine: 216
Due amiche, una distrutta dalla Storia, l'altra ammaccata dalla Vita. Il 4 novembre 1954 Trieste festeggia l'annessione all'Italia e tutta la città confluisce in piazza Grande. In mezzo a quella folla c'è Berta, giovane ma segnata da una relazione andata male, dato che lei, ragazza di città, non è riuscita a inserirsi nel mondo contadino romagnolo e a trovare un modo per comunicare con il marito. Così, dopo dieci anni di matrimonio, è da poco tornata a Trieste con le figlie. Ma c'è anche Alina, vecchia compagna di scuola di Berta. Di cognome fa Rosenholz e nei lager ha perso tutta la famiglia, e anche sé stessa. Rimpatriata a Trieste, non riesce a ricordare nulla di sé: è uscita per sbaglio dall'ospedale psichiatrico San Giovanni in cui è ricoverata ed è finita in piazza senza sapere dove si trovi e perché ci sia tutta quella folla. D'improvviso, però, il suo sguardo cade su una coppia di orecchini a trifoglio che riaccendono una luce nella sua mente… Dura un giorno, questo romanzo, ma, nel corso della giornata, vediamo scorrere le storie di Berta e di Alina, prima sconosciute a sé stesse, poi animate dalla speranza di una nuova vita, di un nuovo inizio, di una nuova consapevolezza.
Il mare di Palizzi
Ada Murolo
Libro: Copertina morbida
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2013
pagine: 301
Dopo molti anni trascorsi altrove, Adela ritorna a Palizzi, sulla costa di quel mare Ionio che "non è mare nostro, spaventa", come scriveva Pasolini. Lì, in quel mucchio di case sul mare, Adela si ferma a guardare, ormai solo da lontano, la vecchia casa di famiglia, di recente venduta dalla madre Lili, e la terrazza affacciata sull'azzurro del cielo. E, di colpo, ridiventa Adelina: la bambina dagli occhi grandi e i capelli nerissimi che dal balcone osservava la vita svolgersi sotto, la piazza animarsi, e in lontananza il mare. La stessa bambina che, con la manina stretta dentro quella grossa e ruvida della tata, la Barbera, gironzolava per il paese, tra la bottega di spezie dello zio Paolo, il laboratorio magico della sarta Olimpia, dove nascevano tutti i suoi vestitini, e le case delle compagne, piene di giochi più misteriosi dei suoi. La bambina che, per il resto della sua vita, avrebbe inseguito l'amore sfuggente della madre, si sarebbe chiesta le ragioni della freddezza del fratello Daddo, un tempo compagno inseparabile, e avrebbe avuto un solo, dolcissimo rifugio: l'abbraccio del padre Beniamino. Oggi Adela è tornata in quei luoghi: per rimettere insieme i fili di una vita spesa lontano, e per chiedere a chi è rimasto - la madre, il fratello - di ricordare, anche loro, come lei. Perché cosa siamo noi se non la nostra memoria?