Libri di Alberto Barletta

"Poesie pervase dal lampo del genio. Un canto ricolmo delle visioni oracolari del Veggente. Per giungere intatti alla vetta del monte, e lì, faccia a faccia con l'Amore essere investiti dal baluginio della perla non più celata dalle tenebre della notte che ha posto in ceppi il creato tutto."

"La poesia è la lotta dell'io contro i mali del mondo. Quell'io che trasborda dall'inconscio per lanciarsi attraverso l'amore, Alla conquista dell'eterno cinismo del mondo. L'autore vivendo appieno e, facendo sua la sofferenza del creato, lega La sua vita a quella del suo Dio. Quasi a voler mostrare: quanto simile Sia il dolore e l'umiliazione patita dal Signore, alla vita di ogni uomo".

Barletta canta l'assoluto trascendente che ammanta di mistero la sua vita. Innalza l'altare cultuale ove si offrono in sacrificio le carni divine del martire. Perché il poeta è il vero depositario del segreto del suo cuore sempre ardente. E Barletta detiene e custodisce il mistero onniveggente che muove la sua vita e l'universo: perché solo il poeta attraverso il suo martirio può sacrare ed eternizzare l'esistenza caduca dei mortali: e solo il poeta può mostrare la bellezza della luce a quanti vagano smarriti e disperati nelle tenebre dell'ignoranza.

"Barletta decifra l'indecifrabile, entra in comunione con l'ignoto e rivela il mistero: e abbandonandosi alla possessione dell'ispirazione annota ciò che la sua Musa detta: parole drammatiche e vibranti che scuotono e animano la mente di un lettore attento al verso che si apre alla speranza della rinascita interiore. Barletta penetra il trascendente così in profondità che questo risuona in ogni suo verso: e la sua poesia ci restituisce la bellezza recondita e ancestrale del mondo estetico del Bello e del Sublime, approfonditi da un canto genuino e toccante che restituisce un significato al caleidoscopio impazzito di una realtà alienata che rimanda l'immagine inquietante di una interiorità sconvolta dal grido del dolore." (Alessandro Nobile)

"Barletta condivide con il lettore la sua esperienza mistica del dolore - una sofferenza che lo crocifigge al legno amaro -, della salvezza - luogo preferito dalle anime privilegiate da Gesù Che le richiama all'amore misterioso e mistico della croce. E il poeta di questi versi genuini e commoventi tocca il cuore del lettore con la grazia santificante di chi, come l'autore, condivide col Signore il peso straziante del martirio amoroso. "(Vincenzo Allegretti)

"Barletta si immerge nel cuore crocefisso del Signore: per comprendere e sondare anche il suo dolore. Il poeta di queste poesie ardenti si strugge alla fiamma viva dell'amore eterno. E ne consegue la comprensione e la compassione universali: egli sorbisce la verità suprema direttamente dalle labbra del suo Maestro spirituale: e la sua anima infiammata dal rogo di dolore sgorgato dalla croce si unisce in matrimonio segreto con lo Sposo amabile. E allora seguiamo questo cantore geniale e sincero, completamente dedito all'arte per l'arte, seguiamolo senza remore di sorta sul cammino della rivelazione: dove arde il fuoco inestinguibile dell'amore vero: un amore che chiede solo di essere condiviso, un amore che ci unisce con il Cristo sofferente: e l'unione è profonda e comprensibile solo da un cuore che arde di una eguale fiamma: la fiamma ardente dell'amabile dolore della croce." (Vincenzo Allegretti)

Barletta circumnaviga il periplo angosciante del suo io ferito E sanguinante. Un io diviso che canta il canto straziante del martirio. Un io assediato dalle voci ossessive dell'inferno: e il poeta è il vero Depositario di un segreto che guarda il lettore con gli occhi sconcertanti del dolore: occhi accecati dalle lacrime frementi dell'orrore: occhi che mai si chiudono sul paesaggio delirante della verità.

"Barletta ha tracciato una strada nuova in grado di orientare la letteratura moderna verso l'autobiografismo più puro ed efficace. Il poeta deve cantare la sua vita di martirio. E il poeta di questi versi tanto originali quanto profondamente ispirati canta l'esistenza dell'esilio, parla la lingua del mistero, evoca le visoni sconvolgenti dell'estasi religiosa. Nessuno, prima di Barletta, si è avvicinato così tanto all'assoluto, e nessuno, prima di questo poeta geniale ha tessuto con così tanta preparazione interiore la magia di un verso che incanta e stupisce sempre e comunque." (Vincenzo Allegretti )

"La voce poetica di Barletta (chiara ed efficace nel suo più doloso autobiografismo). Si innalza al di sopra delle rovine della vecchia poesia di immaginazione. Per ribadire che il poeta ha l'alto compito di cantare il vero tremendo che atterrisce. E solo allora, quando il poeta ha intravisto negli occhi divini della vittima la sua immagine straziante, può dirsi in comunione con lo Sposo della sua anima. Anima piagata dal dolore dei mortali, e la ferita causata dall'amore universale per ogni essere che vive ed appartiene alla famiglia dei viventi, addolora e spinge il poeta ad urlare la sua simbiosi commovente con la folgore immortale del creatore. Affinché la scintilla precipitata nella carne ritrovi l'iniziale unità con la fonte rilucente dell'Uno onnimovente." (Ettore de Francesco)

Barletta prende per mano il lettore guidandolo nel viaggio allucinante che consente di comprendere l'intima verità dell'esistenza: l'assurdo camusiano.