Libri di Alberto Bile Spadaccini
Diario di una bambina inutile
Alfonsina Storni
Libro: Libro in brossura
editore: Edicola Ediciones
anno edizione: 2025
pagine: 132
Famosa in tutto il mondo per le sue poesie, Alfonsina Storni è stata anche una prolifica scrittrice di prosa. Tra il 1919 e il 1921 ha pubblicato le sue cronache – brevi saggi di giornalismo narrativo – nella rivista «La Nota» e nel prestigioso quotidiano conservatore «La Nación», occupando lo spazio addomesticato delle rubriche femminili per parlare in modo nuovo per sé e per tutte le donne. In quegli articoli, stupefacenti per l’attualità dei temi, la raffinatezza del pensiero e l’ironia della penna, Storni mette in discussione le rappresentazioni canoniche del femminile e del maschile, dall’abbigliamento al matrimonio, dalla politica alla vita quotidiana, ridicolizzando con meticolosa precisione le idee e le pratiche dominanti. Dalla sua analisi della condizione femminile, prende forma una vera e propria dissezione delle convenzioni sociali, una presa di posizione contro forme di oppressione più o meno velate, un’incendiaria rivendicazione dei diritti civili e una denuncia tagliente dell’ipocrisia borghese. "Diario di una bambina inutile" raccoglie, in una selezione inedita, il meglio delle cronache di Alfonsina Storni, preziosi esempi di lucidità, coraggio e provocazione. Alfonsina Storni si suicidò il 25 ottobre 1938 gettandosi in mare da una scogliera di Mar del Plata. Si dice abbia perso una scarpa prima di saltare, un mocassino, simbolo tragico della sua modernità. Era nata nel 1892 in Canton Ticino e nel 1896 era emigrata in Argentina con la famiglia. Maestra, poetessa, cronista, autrice di opere teatrali, madre nubile, immigrata e militante socialista, è stata fino alla fine un emblema di autodeterminazione: consumata da un tumore ha scelto ancora una volta la libertà, decidendo come e quando congedarsi dalla vita. Nel farlo si è consegnata, consapevole o meno, alla leggenda.
L'anarchia spiegata ai bambini
José Antonio Emmanuel
Libro: Libro in brossura
editore: Occam editore
anno edizione: 2025
pagine: 50
«L’ora delle sane allegrie, della felicità e della pace è in arrivo per voi. L’Anarchia avvicina quest’ora, quest’allegria, questa felicità, questa pace che ancora non avete». Pubblicato nel 1931, sull’orlo dell’abisso della guerra civile spagnola, un decalogo di princìpi che invocano un’umanità nuova – e che possiamo leggere alla luce delle tragedie che l’intolleranza ha generato dal suo secolo al nostro.
La città cannibale
Leandro Ávalos Blacha
Libro: Libro in brossura
editore: Wojtek
anno edizione: 2025
pagine: 140
In una surreale cittadina argentina, Berazachussetts, un gruppo di amiche si imbatte in una misteriosa donna seminuda, Trash, che si rivelerà essere uno zombie. Mentre Trash lotterà con i suoi istinti carnivori e cercherà di adattarsi alla società, le sue nuove amiche si troveranno invischiate in una rete di corruzione e perversione. Intanto, Berazachussetts è sull’orlo del caos: rapimenti, omicidi e ricatti sono all’ordine del giorno. I figli dei potenti organizzano orge violente, mentre un’organizzazione di invalidi, guidata dalla manipolatrice Periquita, semina il terrore ovunque. Mentre la città si prepara ad affrontare una catastrofe imminente, i destini dei personaggi si intrecceranno in modo inesorabile. In questo romanzo grottesco dagli spiccati toni horror, Leandro Ávalos Blacha dipinge un ritratto impietoso dell’Argentina, trascinandoci in un mondo surreale e disturbante con la sua scrittura audace e irriverente, per cui ha vinto all’unanimità il premio Indio Rico.
Notizie di libri. Pareri di lettura
Gabriel Ferrater
Libro: Libro in brossura
editore: Occam editore
anno edizione: 2024
pagine: 388
Consulente editoriale, critico, poeta assoluto del Novecento catalano, Gabriel Ferrater realizza – fra il 1961 e il 1972 – queste schede di lettura per le case editrici Seix Barral e Rowohlt. I suoi pareri editoriali trascorrono fulminei dalla narrativa (Nabokov, Fukazawa, Susan Sontag) alla saggistica (Ezra Pound, Robert Graves, Alberto Arbasino) e confluiscono in questa raccolta con chiarezza di traiettoria, furore critico, irresistibile ironia: «Altri due romanzi così, e scommetto che il premio Nobel le salterà addosso con la stessa impazienza di un pechinese» scrive di Alba de Céspedes, stracciando il galateo. Un’ironia che all’improvviso svolta in beffarda rassegnazione: «Il libro è meno ripugnante che ridicolo; purtroppo, però, non riesco a trovare una consolazione migliore» (qui il malcapitato è John Dos Passos). Ogni editore vorrebbe avere al suo fianco Gabriel Ferrater, uno, due, tre Ferrater capaci di suggerire libri in tedesco, francese, inglese, italiano, mostrando – con la leggerezza prodigiosa dell’erudizione – che il parere di lettura può trasformarsi in un genere letterario.
Quel che non ha nome
Piedad Bonnett
Libro: Libro in brossura
editore: Codice
anno edizione: 2024
pagine: 128
Daniel Segura ha ventotto anni quando si arrende ai propri demoni e si lancia dal tetto di un edificio di New York, dove frequenta un master in arte alla Columbia University. La madre, la poetessa e drammaturga colombiana Piedad Bonnett, elabora la tragicità del lutto ricostruendo la vita di Daniel, il percorso della sua malattia mentale e infine il suicidio attraverso libri, ricordi e testimonianze, ma anche attraverso le lettere, i diari e le sue opere. Seguiamo così Daniel bambino, poi adolescente e infine giovane tormentato tra Bogotá e New York, prima e dopo l’arrivo dei disturbi che ne invaderanno corpo e mente. Le parole cercate con urgenza da Bonnett – le sue e quelle di altri scrittori, come Javier Marías, Nabokov, Rafael Cadenas, Jean Améry e Annie Ernaux – provano a esprimere un dolore che va oltre i confini del dicibile. Il desiderio è quello di non far soccombere Daniel alla staticità della foto ricordo, e di dargli movimento. «Ho provato a dare alla tua vita, alla tua morte e alla mia pena un senso. Altri innalzano monumenti, incidono lapidi. Io ti ho di nuovo partorito, con lo stesso dolore, per farti vivere un altro po’, per non farti sparire dalla memoria. E l’ho fatto con le parole, perché loro, che sono mobili, che parlano sempre in modo diverso, non pietrificano, non fanno le veci di una tomba. Sono il poco sangue che posso darti, che posso darmi.»
Tutte le nostre maledizioni
Tamara Tenenbaum
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2023
pagine: 144
In "Tutte le nostre maledizioni", Tamara Tenenbaum, scrittrice e filosofa femminista argentina, autrice de La fine dell’amore, racconta la vita di una ragazza nata e cresciuta nella comunità ebreo-ortodossa a Buenos Aires e da essa più o meno fuoriuscita. Dipinge piccole storie, vite riassunte in tre, quattro righe, mentre va avanti o ristagna quella della protagonista: una bambina, poi ragazza, poi adulta, che prova a pensare da sé. Persino la morte del padre, ucciso in un attentato, è elaborata con poche, precise parole, anch’esse lontane dai percorsi canonici del lutto. Come in un Lessico famigliare d’oltreoceano, l’autrice riscatta e cristallizza le anomalie del quotidiano, in cui riecheggiano eventi lontani e sovrastrutture, strascichi di quel che non si vede ma persiste sottotraccia, ombre di storie.
Viaggio in Sithonia. Cammino nella Grecia che non c'era
Alberto Bile Spadaccini
Libro: Copertina morbida
editore: Polaris
anno edizione: 2021
pagine: 172
Il braccio centrale della Calcidica, nel nord della Grecia, è una penisola ricoperta di foreste, con lunghe spiagge e l'albero più antico d'Europa. Gran parte dei suoi villaggi sono stati fondati negli anni '20 del Novecento da rifugiati provenienti dalla Turchia. Di questi luoghi hanno scritto Erodoto e Tucidide, e più tardi li ha lambiti Patrick Leigh Fermor nel suo cammino verso il Monte Athos. L'autore viaggia, in autostop, nel passato e nel presente di questa penisola, tra chi viene da lontano e chi fa dell'accoglienza un'arte, fra suore di clausura e giocatori di tavli, api e rebetiko, campeggi e miniere d'oro, brindisi monarchici e aneliti rivoluzionari, progetti dei giovani e ricordi dei vecchi. Il libro rievoca le battaglie fra Greci e Persiani e fra Ateniesi e Spartani, ma anche i successivi secoli di scorribande di pirati, abitanti in fuga, monasteri e lavoro nei campi. E ancora la sconfitta dell'Impero Bizantino, l'arrivo di quello Ottomano, l'annessione alla Grecia, la drammatica ma fertile migrazione del Novecento e la Seconda Guerra Mondiale, fino ai conflitti, sociali e identitari, oggigiorno generati da edilizia, turismo e sfruttamento delle risorse naturali. Postfazione di Àlen Loreti.
In Colombia con Gabriel García Márquez
Alberto Bile Spadaccini
Libro: Libro in brossura
editore: Perrone
anno edizione: 2021
pagine: 179
Paradiso terrestre e terra martoriata, luogo di magia e di guerra, di spiriti e di generali: su una mappa che Gabriel García Marquez disegna con confini incerti, questa Colombia è segnata da cammini di stupore che uniscono Bogotà. e Napoli, Cartagena e Mosca, Barranquilla e la Luna. Bisogna viaggiare lungo sentieri che costeggiano i luoghi della miseria endemica e del potere illusorio, così come della poesia e della baldoria infinita, antidoti alla solitudine dello scrittore e dei suoi personaggi. La Colombia è guerra civile, miseria, repressione, lotta; è anche il tempo sospeso di Macondo, paese immaginario, forse, ma non immune dal disordine del mondo. E chi meglio di Gabriel Garda Marquez può cantarla? Un giornalista di formazione, ancorato alla realtà e al tempo stesso prodigioso e ribelle, immerso in un mondo di tradizione e di magia, che non è solo superstizione ma saggezza che arricchisce la realtà. Alberto Bile Spadaccini segue Gabo nei suoi luoghi, senza forze di gravità e in un tempo imbizzarrito, e ci porta in viaggio tra reportage chimerici e crude finzioni, planando sui tetti di città furibonde abitate da bambine libere e patriarchi prigionieri, delinquenti felici e puttane tristi. Al ritorno, balleremo le canzoni del vallenato e parleremo lingue nuove, per raggiungere dalla stanzetta di Aracataca il mondo intero.