Libri di Alberto Mello
Ricorda e cammina. Deuteronomio, una rilettura profetica
Alberto Mello
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2019
pagine: 211
“Una legge mediata dalla profezia” (P. De Benedetti), questo è il filo rosso seguito dal nostro autore nel rileggere l’ultimo libro della Torà, parola non vuota ma che anzi è parola di vita. Il Deuteronomio ripropone al popolo dell’esodo il patto con Dio, lo riattualizza spiegandone il senso, esortando anche a noi a stare sulla soglia della terra promessa in ascolto della parola di Dio. Il commento, arricchito da una nuova traduzione integrale del testo e dall’apporto di riferimenti alla tradizione ebraica, riporta alla luce le numerose perle racchiuse in questo libro antico e sempre rivolto all’“oggi” dell’essere umano.
Evangelo secondo Matteo. Commento midrashico e narrativo
Alberto Mello
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 1995
pagine: 520
Ebraismo
Alberto Mello
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 2000
pagine: 192
Partendo dalla rinascita dell'ebraismo 'dopo Javne' e facendo una lettura diacronica dei maggiori contributi al pensiero ebraico, il libro passa in rassegna i vari concetti chiave e le realtà cultuali della religione ebraica (Torà, Mishnà, Targum, i precetti, la mistica), dando anche rilievo ai recenti avvicinamenti tra cristiani ed ebrei.
L'amore di Dio nei Salmi
Alberto Mello
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2005
pagine: 104
Quando si parla di "amore", nei salmi, non c'è possibilità di equivoco: si tratta di un "amore fedele, duraturo", mentre i nostri amori di solito non lo sono, o lo sono piuttosto malamente. Ogni vita umana è un teorema di ardua soluzione, e ciò che nei salmi si vuole dimostrare è proprio questo: che l'amore di Dio è fedele... Bisogna dire che tutto il sistema concettuale dei salmi ruota intorno a questo centro, che è la fedeltà dell'amore di Dio.
La solitudine del credente
Alberto Mello
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2010
pagine: 128
L'autore presenta un percorso biblico che ha come filo conduttore la solitudine del credente: "Mi è capitato di affrontare le principali figure bibliche a partire da Adamo, passando per Abramo e Giuseppe, Mosè ed Elia, Isaia e Geremia, e di riconoscere in esse, a posteriori, una comunione nella solitudine". E come non guardare infine anche alla solitudine di Gesù? Questa si esprime soprattutto nei momenti di preghiera e quindi nei momenti più alti della sua esperienza di Dio. La Bibbia identifica senza mezzi termini la solitudine come cosa non buona: "Non è bene che l'uomo sia solo" (Gen 2,18). Eppure, solitudine e comunione, libertà e appartenenza, sono i poli di ogni esistenza umana. Occorre quindi imparare ad abitare la solitudine, ad addomesticarla, a renderla familiare: "mi è sembrato che proprio questo potesse essere un insegnamento dei grandi credenti della Bibbia" (dalla Premessa).
Chi è profeta? Grammatica della profezia
Alberto Mello
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2014
pagine: 121
Una "grammatica" essenziale dell'ispirazione profetica, gli ingredienti essenziali della profezia biblica nelle sue diverse forme. E non tutto è già stato scritto, il libro è ancora aperto. I profeti ci aprono a una speranza: la loro ultima parola non è la parola "fine" ma un avverbio di dubbio, di avvertimento e di incoraggiamento, "forse": vuol dire che non tutto è perduto, ma vuol anche dire che nulla è garantito.
L'ebraicità di Gesù e dei Vangeli
Alberto Mello
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2015
pagine: 156
Il percorso storico di Gesù, i suoi gesti come le sue parole, sono da leggere in un contesto ebraico. Gesù appartiene infatti al suo popolo. Dal punto di vista religioso e antropologico, egli rimane sostanzialmente un ebreo circonciso l'ottavo giorno, che celebra Pesach, che il sabato va in sinagoga, che legge la Scrittura in ebraico e pronuncia la benedizione sul pane e sul vino. Per definire l'ebraismo di Gesù l'autore cerca di mettere a fuoco sia le somiglianze che le differenze con le varie forme di ebraismo del suo tempo, per quanto documentate o ricostruibili dalle fonti. Individua quattro tappe essenziali: le origini familiari di Gesù, la preparazione al ministero pubblico nel deserto accanto a Giovanni Battista, il ministero in Galilea che entra talvolta in collisione con l'osservanza dei farisei, la morte a Gerusalemme che comporta lo scontro con l'autorità religiosa sadducea e il potere di occupazione romano. La prima parte del testo è dedicata all'ebreo Gesù, la seconda all'ebraicità dei Vangeli. Quest'ultima affronta gli aspetti letterari e teologici, spesso problematici, che legano strettamente i testi su Gesù alla Bibbia e alla teologia ebraica, quali il compimento, la sostituzione e l'antigiudaismo cristiano. Prefazione del card. Carlo Maria Martini.
Quattro colonne della sapienza
Alberto Mello
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2017
pagine: 140
Cos’è la sapienza? Un fatto puramente interiore, un atteggiamento contemplativo, un esercizio intellettuale? L’autore, un esperto conoscitore della tradizione ebraica, ci propone un percorso all’interno di alcuni libri dell’Antico Testamento per delineare un profilo della sapienza biblica. La sapienza è un “saper vivere” che abbraccia tutte le dimensioni dell’esistenza. Ma la vera sapienza non è disgiungibile dalla consapevolezza che la vita è un mistero più grande della capacità intellettuale di venirne a capo, e proprio la coscienza di questo limite è sapienza.
Due tipi di amore
Alberto Mello
Libro: Fascicolo
editore: Qiqajon
anno edizione: 2019
pagine: 22
Nella Bibbia è dato distinguere tra due tipi di amore: un amore-lealtà che si manifesta nell’amicizia, e un amore-passione che concerne il rapporto sponsale uomo-donna. Quindi la Bibbia, nel suo insieme, valorizza tanto l’uno quanto l’altro amore, e non l’uno a scapito dell’altro. L’amore-lealtà e l’amore-passione non si escludono ma sono complementari.
Quando Dio si nasconde
Alberto Mello
Libro: Opuscolo
editore: Qiqajon
anno edizione: 2025
pagine: 29
Il Dio che si rivela è anche un Dio che si nasconde. Tuttavia, la sua presenza nascosta non è assenza, è appunto quella di un volto familiare che si nasconde, o di uno sguardo amorevole che si sottrae. La presenza elusiva di Dio è una metafora biblica della rivelazione. Il Dio di Israele è un Dio che si rivela e si nasconde, perché nel nascondimento mette alla prova la nostra speranza. La presenza di Dio è elusiva non perché egli sia abitualmente nascosto, ma perché la sua presenza intermittente è un segnale di libertà.
Amore e non sacrificio. La profezia di Osea
Alberto Mello
Libro: Libro in brossura
editore: Qiqajon
anno edizione: 2025
pagine: 166
Come leggere il libro di Osea, che per gli antichi è un profeta scandaloso e per noi resta difficilmente comprensibile? L’autore del volume ci accompagna in questa lettura di un testo che è, nell’originale ebraico, molto difficile, pieno di arcaismi e di parole rare, e mal conservato. Per questo, cercare di interpretarlo “richiede un notevole sforzo” di sapienza e intelligenza, insieme a una necessaria libertà. È attraverso la propria vicenda personale che Osea matura la propria comprensione dell’amore di Dio, cioè della sua misericordia. Non si tratta di un vissuto facile. Soprattutto è quasi impercettibile la linea di demarcazione tra esperienza personale e comprensione teologica, tra l’umano anche troppo umano e il divino, tra lo psichico e lo spirituale. Tanto più che Osea è il primo a comunicarci questa esperienza, è il primo a leggere il rapporto con Dio come un’esperienza sponsale. Per questo egli è un profeta: è l’inventore di un nuovo rapporto con Dio.
A prezzo della nostra fede. Un esercizio di mutua ammirazione tra un cristiano e un ebreo
Dan Arbib, Jean Duchesne
Libro: Libro in brossura
editore: Qiqajon
anno edizione: 2024
pagine: 80
Cosa possono condividere un ebreo e un cristiano? Sapranno entrare in dialogo per compiere la volontà di Dio? Gli autori affermano che questo dialogo è una vera e propria necessità teologica: è possibile, tra credenti, dialogare non malgrado la fede, ma grazie ad essa. In queste pagine Dan Arbib e Jean Duchesne si confrontano pubblicamente non per una diatriba in cui ci sono vincitori e vinti, ma per un esercizio di mutua ammirazione e di riconoscimento reciproco.