Libri di Alessandro V. Milan
Il real castello di Racconigi 1901-1914. Soggiorni reali al tramonto della Belle Époque. Volume Vol. 2
Nadia Lovera, Alessandro V. Milan, Simone P. Milan
Libro: Libro in brossura
editore: Editris 2000
anno edizione: 2023
pagine: 192
Il volume si concentra sui soggiorni che ebbero luogo al castello tra il 1901 e il 1914. La scelta dell’intervallo temporale non è casuale: quei primi anni del regno di Vittorio Emanuele III, ultimi della Belle Époque, furono tre lustri fondamentali per il castello. Furono questi gli anni in cui Racconigi ebbe l’onore di dare i natali all’erede al trono, l’ultimo Re d’Italia, Umberto II, e di fare da cornice alla visita di Stato dello Zar Nicola II di Russia e a quelle di missioni diplomatiche estere, ministri e ambasciatori. Furono gli anni delle prime automobili e dei primi aeroplani. Furono gli anni della fotografia e del cinema, grazie ai quali la vita quotidiana della Famiglia Reale fu immortalata da fotografi e cineoperatori e dagli stessi Sovrani. Furono infine gli anni in cui si affermò la personalità della Regina Elena che, in modo discreto ed efficiente, prese a cuore molte situazioni pietose in cui versavano gli indigenti, i disoccupati e gli orfani del Cuneese, lasciando un ricordo grato e indelebile della sua instancabile opera. La prima sezione si apre con un saggio dedicato alle trasformazioni, che la città di Racconigi, scelta in modo inatteso come luogo dei soggiorni reali, si trovò ad affrontare con gli onori e gli oneri derivanti dalla presenza dei Sovrani, della Corte e di un ingente apparato di sicurezza. A questo si collega un contributo che ricostruisce la vita quotidiana di Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro durante le vacanze estive e autunnali al castello. La loro proverbiale riservatezza e l’insufficienza di fonti provenienti dall’entourage della dinastia hanno reso arduo offrire una trattazione completa, ma grazie alla lettura di giornali, missive e documenti si è potuto redigere un racconto sintetico di come i Sovrani trascorrevano le loro giornate durante le permanenze nella residenza cuneese. L’ultimo contributo della sezione fornisce, infine, rapidi cenni sulla composizione della Corte sabauda agli inizi del XX secolo e brevi note biografiche dei principali personaggi che seguivano la Famiglia Reale ovunque si trovasse a soggiornare. La seconda sezione si concentra sulle trasformazioni architettoniche subite dal Castello di Racconigi tra il 1901 e il 1914, quando la residenza, piuttosto trascurata dalla fine del regno di Carlo Alberto, fu dotata di tutti i moderni comfort disponibili in quei primi anni del Novecento, adeguandola nel corso degli anni alle mutevoli necessità di una famiglia in crescita. Ai cambiamenti eseguiti per assecondare le esigenze dei piccoli Principi è interamente destinato il secondo contributo, dedicato, per l’appunto, al loro appartamento privato. L’ultimo saggio si focalizza sugli interventi attuati nel vasto parco recintato che si estende a nord della dimora, splendido luogo di svago, amatissimo da tutti i membri della Famiglia Reale che vi trascorrevano, tempo permettendo, una parte significativa delle loro giornate.
I Milani. Cronache di una famiglia del Polesine tra Contarina e Torino. 1865-2011
Alessandro V. Milan, Simone P. Milan
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2022
pagine: 180
Questa è, con evidenti e volute omissioni, la storia della nostra famiglia paterna - i Milani di Contarina - ma lo è solo in parte, perché la memoria è labile - deve esserlo - e ciò che si può leggere in queste pagine altro non rappresenta se non un esile barlume di quanto abbiamo udito narrare e in parte visto coi nostri occhi. Queste pagine di reminiscenze intendono onorare la memoria dei Milani e rendere, per quanto possibile, durevole il ricordo delle loro vite, anche se quest'ultime non furono, lo ammettiamo, straordinarie nell'accezione consueta del termine, soprattutto se paragonate a quelle dei grandi protagonisti della storia, e cionondimeno il loro ricordo ci appare prezioso, e forse non solo per noi che siamo i loro discendenti, proprio perché le loro esistenze s'intrecciarono per 150 anni con le vicende della loro terra d'origine, il Polesine e non furono, in fondo, molto diverse da quelle di molti altri.