Libri di Alfred Polgar
Marlene. Ritratto di una dea
Alfred Polgar
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 112
A metà degli anni Venti in un teatro viennese andava in scena Broadway, una dark comedy impreziosita da «cinque signorine elegantemente svestite». Tra queste, ne spiccava una «di strana e avvincente bellezza», che «sbrigava la sua parte con una sorta di baldanzosa bravura». Alfred Polgar, che era tra il pubblico, ne rimase folgorato. Tanto che a distanza di anni – quando quell’attrice, assurta a fama mondiale, era ormai diventata il simbolo stesso del divismo cinematografico – scrisse questo ritratto ispirato, vera e propria ecfrasi dell’opera d’arte vivente che era Marlene Dietrich. Con quella leggerezza di tocco che lo aveva reso celebre nella Vienna di inizio Novecento, Polgar dipinge magistralmente i tratti che hanno fatto di Dietrich un fenomeno unico: un viso «che parla non solo all’occhio ma anche allo spirito»; una voce «in cui verità e illusione coesistono in maniera sconcertante», e che «esercita una fortissima magia erotica»; il portamento inconfondibile di chi «ha la musica dentro» – e una personalità che si riflette nei personaggi da lei interpretati: «donne per le quali l’amore è l’aria che respirano, la rinuncia un peccato contro natura, l’infedeltà un imperativo della fedeltà che esse serbano al proprio io».
Manuale del critico
Alfred Polgar
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2000
pagine: 115
"Come si spiega che sul palcoscenico la realtà possegga un fascino di cui è totalmente priva quando è lontana dalle scene?" Intorno a questo interrogativo ruota il "Manuale del critico", raccolta di testi brevi in cui Polgar affronta il tema del teatro da tutte le possibili angolature.
Piccole storie senza morale
Alfred Polgar
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1994
pagine: 417
Il libro raccoglie, nella prima traduzione italiana, un ampio fascio di schizzi, glosse, critiche letterarie, cronache, racconti e ritratti. In ognuno di questi scritti Polgar, che era giornalista e critico teatrale, sa innalzare il feuilleton a dignità letteraria e portare a perfezione quella "piccola forma" per la quale, recensendo la quotidiana "commedia della vita" in succosi estratti e profumate essenze, si è guadagnato l'ammirazione di scrittori come Broch, Banjamin, Musil, Roth, Kafka, Tucholsky e molti altri.