Libri di Andrea Pozzetta
Una passione civile
Pier Antonio Ragozza
Libro
editore: Grossi
anno edizione: 2025
pagine: 384
Pier Antonio Ragozza (1960-2024), originario di Premosello Chiovenda, dopo la laurea in Giurisprudenza con tesi in Diritto costituzionale su Anticipazioni della Costituzioneitaliana nella legislazione della Repubblica dell’Ossola, è stato docente di discipline giuridiche ed economiche, preside dell’Istituto “Galletti” di Domodossola, dirigente scolastico dell’Istituto “Cobianchi” di Verbania e infine del Liceo “Spezia” di Domodossola. Dalla seconda metà degli anni ottanta si è occupato di storia dell’Ossola e di storia militare, con particolare riferimento alle due guerre mondiali e alle truppe alpine, per cui ha prestato servizio, di Resistenza nel Verbano Cusio Ossola, di fortificazioni moderne. È stato relatore in numerosi convegni, seminari, ricorrenze, commemorazioni in Italia e Svizzera su temi storici e militari. È stato componente del Comitato scientifico dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola “Piero Fornara” e componente del Comitato tecnico-scientifico della Casa della Resistenza di Fondotoce.
Passaggi di speranza. Contrabbandieri, passatori, fuggiaschi e partigiani in Ossola e Verbano
Andrea Pozzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Tararà
anno edizione: 2024
pagine: 170
Che cosa ha rappresentato il confine tra Ossola, Verbano e Svizzera nei primi decenni del Novecento e durante la seconda guerra mondiale? Esso fu allo stesso tempo una linea di separazione e un'area di convergenze, fu un territorio militarizzato, ma anche uno spazio fluido e poroso. Nei venti mesi di guerra partigiana, poi, attorno a quel confine si riversarono perseguitati politici e razziali, fuggiaschi, prigionieri, disertori, renitenti che vennero protetti dalle popolazioni locali e accompagnati in Svizzera dagli esperti degli sconfinamenti clandestini: i contrabbandieri. Valichi alpini da decenni battuti da spalloni e finanzieri si tramutarono in un vero e proprio magnete per esseri umani in fuga. Quello stesso confine divenne nucleo catalizzatore di idee e di esperimenti democratici, tra scambi, interessi, salvataggi, avventure e tragedie. Una storia di contrabbandieri e partigiani, le cui figure, a volte, si confonderanno a vicenda, pur tra contrasti e contraddizioni.
Lui solo non si tolse il cappello. Vita e impegno politico di Ettore Tibaldi, protagonista della Repubblica dell'Ossola
Andrea Pozzetta
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2022
pagine: 320
Tra la provincia di Pavia e la val d'Ossola, passando per la Svizzera e per il più vasto continente europeo, la vita avventurosa di Ettore Tibaldi (1887-1968) si dipana in una biografia che per la prima volta ne ricostruisce il lungo e tortuoso percorso politico e civile. Medico, scienziato, docente, militante socialista, repubblicano, interventista durante gli anni della prima guerra mondiale, organizzatore degli ex combattenti e reduci, antifascista, dirigente della Resistenza, ideatore e presidente del governo della Repubblica partigiana dell'Ossola, esule, protagonista della vita politica del secondo dopoguerra fino al raggiungimento della carica di vicepresidente del Senato: questi sono solo alcuni dei principali risvolti di un'esistenza vissuta lungo una precisa linea di condotta etica e morale, fondata sulla lotta per la democrazia e la giustizia sociale. In nome dei suoi ideali Ettore Tibaldi fu perseguitato dal regime fascista, perse il lavoro di docente universitario, fu allontanato dalla famiglia, ma seppe anche resistere e offrire un esempio di azione, come durante le settimane di libertà della Repubblica dell'Ossola. La storia di Ettore Tibaldi è la storia di un uomo che ha dato tutto di se stesso per un'idea di civiltà e di democrazia. Presentazione di Pier Antonio Ragozza.
«Tutto il partito è una scuola». Cultura, passioni e formazione nei quadri e funzionari del Pci (1945-1981)
Andrea Pozzetta
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2019
pagine: 345
Dall'immediato dopoguerra ai primi anni '80 il Partito comunista italiano ha curato la formazione politica dei propri quadri e dei propri funzionari attraverso una complessa rete di istituti educativi. È stato un vero e proprio sistema organizzato e coordinato di scuole, di pratiche didattiche e di esperienze pedagogiche che ha ambito a selezionare una nuova classe dirigente per il partito e per il Paese. Questo libro prende in esame la cultura dei quadri comunisti, i linguaggi, i processi formativi e di professionalizzazione dell'apparato comunista attuati nelle scuole residenziali del Pci. Attraverso archivi e fonti inedite, come quaderni di appunti, diari di allievi e di insegnanti, dispense e manuali di studio, memorie e interviste orali, sono state analizzate le costruzioni identitarie e le rappresentazioni trasmesse ai politici in formazione, tra studio ed emozioni, tra passioni politiche e impegno incondizionato per il proprio partito.
Memorie di un "ribelle". I partigiani dell'alto e basso Vergante
Leopoldo Bruno Carabelli
Libro: Libro in brossura
editore: Interlinea
anno edizione: 2018
pagine: 160
«Fu un periodo di vita partigiana che ci crebbe e ci maturò tutti quanti interiormente», scrive Leopoldo Bruno Carabelli, il comandante "Mitra", nelle sue Memorie. Memorie sedimentate, frammenti di storia e di ricordi, rivisitati «con l'occhio interiore anche critico» dall'ex partigiano garibaldino, in una narrazione che ripercorre la storia della Resistenza nel Vergante a partire dalle comunità di Meina, Ghevio e Silvera. Tra passioni ed emozioni private, identità partigiane, rappresentazioni e memorie collettive, la testimonianza di Carabelli ci riporta a episodi e personaggi oggi dimenticati, rimossi o trascurati, a tante piccole storie nella storia che affiorano in un racconto corale in grado di trasmettere la drammaticità della guerra civile, della violenza, del fascismo: questioni quanto mai attuali. Una testimonianza di straordinaria importanza, scritta, a oltre quarant'anni dagli eventi narrati, come atto di resistenza di fronte ai pericoli dell'indifferenza e dei vuoti di memoria storica, nella consapevolezza che la Resistenza fu anzitutto una scelta etica, una «continua crescita morale», un «arricchimento spirituale».