Libri di Antonino Bacarella
Storia moderna dell'agricoltura siciliana: dall'anteguerra ai giorni nostri. Volume Vol. 1-2
Antonino Bacarella
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Zisa
anno edizione: 2021
pagine: 1120
"Storia moderna dell'agricoltura siciliana: dall'anteguerra ai giorni nostri", è il racconto di quanto accaduto nell'agricoltura siciliana negli ultimi novant'anni. Un racconto che parte dalla narrazione temporale degli avvenimenti più significativi dell'agricoltura regionale, analizzati nel contesto della evoluzione degli eventi internazionali, europei e nazionali e all'interno della politica e delle istituzioni regionali, e si conclude con il confronto fra i due comparti economicamente più rilevanti dell'agricoltura siciliana: l'agrumicolo e il vitivinicolo. Il quadro che ne viene fuori è quello di una società fortemente intrisa, come piace dire all'autore, di quella massiccia dose di "sicilitudine", concetto molto diverso da quello di "sicilianità", che ha impedito nel tempo e impedisce ancora all'agricoltura siciliana di divenire quello che dovrebbe essere: «risorsa strategica significativa, produttrice di reddito e occupazione, specialmente per i giovani, creatrice di paesaggi, di tutela dell'ambiente, di sviluppo per la gastronomia, per l'immagine, per la cultura, per l'economia terziaria, diffusiva della sua immagine di isola "felice" e altro ancora».
Storia moderna dell'agricoltura siciliana: dall'anteguerra ai giorni nostri. Volume Vol. 1-2
Antonino Bacarella
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Zisa
anno edizione: 2020
pagine: 1050
"Storia moderna dell'agricoltura siciliana: dall'anteguerra ai giorni nostri" è il racconto di quanto accaduto nell'agricoltura siciliana negli ultimi novant'anni. Un racconto che parte dalla narrazione temporale degli avvenimenti più significativi dell'agricoltura regionale, analizzati nel contesto della evoluzione degli eventi internazionali, europei e nazionali e all'interno della politica e delle istituzioni regionali, e si conclude con il confronto fra i due comparti economicamente più rilevanti dell'agricoltura siciliana: l'agrumicolo e il vitivinicolo. Il quadro che ne viene fuori è quello di una società fortemente intrisa, come piace dire all'autore, di quella massiccia dose di "sicilitudine", concetto molto diverso da quello di "sicilianità", che ha impedito nel tempo e impedisce ancora all'agricoltura siciliana di divenire quello che dovrebbe essere: «risorsa strategica significativa, produttrice di reddito e occupazione, specialmente per i giovani, creatrice di paesaggi, di tutela dell'ambiente, di sviluppo per la gastronomia, per l'immagine, per la cultura, per l'economia terziaria, diffusiva della sua immagine di isola "felice" e altro ancora».