Libri di Antonio Cardini
Mario Pannunzio. Giornalismo e liberalismo
Antonio Cardini
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2011
pagine: 328
Ed il 1965, dalla Liberazione al centrosinistra, con una attività intesa a costituire in Italia una forza liberaldemocratica di stampo occidentale, fondata su una vera cultura democratica, per ottenere la quale fu un organizzatore unico, nell'Italia degli anni cinquanta, attraverso la rivista "Il Mondo", di un universo intellettuale composto di scrittori, artisti, critici, politici, giornalisti. Fu così il regista della cultura politica italiana democratica a metà del Novecento. Mario Pannunzio è una figura di rilievo nella storia italiana del Novecento, perché volle assicurare attraverso "Il Mondo" una cultura politica democratica occidentale per nutrire classi medie e ceti popolari, orientati alla cultura cattolica e marxista, difficilmente adattabili al mercato e alla democrazia diffusi in un'Italia in rapida crescita. Quelle che allora sembravano culture vincenti e quelli che apparivano come blocchi infrangibili si sono alla prova del tempo dissolti e dal Novecento ci giunge invece alta e forte solo la voce liberaldemocratica di Pannunzio e la sua lezione fondativa per la nostra democrazia, di cui oggi abbiamo più che mai bisogno.
Storia de liberismo
Antonio Cardini
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2009
pagine: 252
Un'impostazione tradizionale prevede una successione anche temporale tra liberismo e stato sociale e, contrapposti in questo, i due secoli, l'ottocento ed il novecento, come se i due concetti e i due secoli fossero in antitesi tra loro quali due fasi di uno stesso processo considerato in linea ascendente, in un progresso, che include appunto diversi stadi successivi, prima il liberismo, poi lo stato sociale. Le cose stanno in modo diverso e, per comprendere meglio i termini della questione, dobbiamo ricorrere a fili diversi che hanno caratterizzato la storia dell'ottocento e quella del novecento. Si tratta del rapporto tra governo e mercato, che comprende sia la politica economica dei governi, sia l'approccio al mercato delle classi dirigenti, nonché l'interpretazione che di tali fatti e ditali rapporti è stata data. Così si spezza la concezione organicistica dello stato e l'ideologia nazional-corporativa dei produttori e si propone quella democratica dei consumatori/contribuenti.

