Libri di Attilio Mauro Caproni
Il coraggio di sapere. La bibliografia e il suo infinito intrattenimento
Attilio Mauro Caproni
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2021
pagine: 172
Il labirinto dell'intelligenza. La biblioteca privata. Un paradigma della bibliografia
Attilio Mauro Caproni
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2009
pagine: 134
I pensieri dentro le parole. Scritti di teoria della bibliografia e altre cose
Attilio Mauro Caproni
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2008
pagine: 210
Fogli di taccuino. Appunti e spunti vari di biblioteconomia
Attilio Mauro Caproni
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 1989
pagine: 196
Il coraggio di sapere. La bibliografia e il suo infinito intrattenimento
Attilio Mauro Caproni
Libro: Copertina morbida
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2021
pagine: 172
L'inquietudine del sapere. Scritti di teoria della bibliografia
Attilio Mauro Caproni
Libro: Libro in brossura
editore: Sylvestre Bonnard
anno edizione: 2007
pagine: 325
Stephane Mallarmé, in un suo memorabile scritto sul concetto di libro, del resto, affermava che il poema sembra legato ad una parola che non può interrompersi in quanto essa non parla, essa è. Il poema non è questa parola, essa è inizio, ed essa non comincia mai, ma dice sempre di nuovo e sempre ricomincia. Questo pensiero del grande poeta francese permette di dire che ciascun libro è prossimo all'origine del pensiero, è espressione delle idee, e/o delle cose che le idee simboleggiano e rappresenta la potenza del ricordo. Il libro, in questa sembianza, è un'opera, cioè un testo, perché diventa come ancora ricordava Mallarmé - l'intimità aperta di qualcuno che lo scrive e l'espressione più chiara di qualcuno che lo legge, cioè lo spazio violentemente dispiegato attraverso la reciproca contestazione del potere di dire e del potere di intendere. E chi scrive - ed è sempre Mallarmé che parla - è, anche, colui che ha "inteso" l'interminabile e l'incessante, che l'ha inteso come parola, che è entrato nella sua intelligenza, che si è mantenuto nella sua esigenza, che si è perduto in essa e nondimeno, per averla sostenuta come occorre, l'ha fatta cessare, e in questa intermittenza la parola l'ha resa apprezzabile, l'ha proferita riconducendola fermamente a questo limite, cioè l'ha dominata dandole misura.