Libri di Blaise Cendrars
Resurrezioni a New York. Testo francese a fronte
Blaise Cendrars
Libro: Libro rilegato
editore: Ignazio Pappalardo Editore
anno edizione: 2025
pagine: 76
Il cardinale Gianfranco Ravasi presenta Resurrezioni a New York, un poemetto di Blaise Cendrars tradotto per la prima volta in italiano con testo a fronte in francese. Il visionario poeta del Novecento racconta un suo Venerdì Santo per le strade e i quartieri della Grande Mela, tra ladri vagabondi e tagliaborse di Wall Street, suonatori ambulanti e prostitute in cerca di Dio. Il poemetto, tradotto da Ottavia Pojaghi Bettoni, è arricchito da otto straordinarie tavole di Frans Masereel, il pioniere del Graphic Novel, che ha illustrato la storica edizione originale del libro. Prefazione Gianfranco Ravasi.
La banlieue di Parigi
Robert Doisneau, Blaise Cendrars
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2024
pagine: 240
Uno splendido libro cartonato in grande formato con le foto inedite in Italia dell’autore del «Bacio dell’Hotel de Ville» e il testo di uno dei più grandi poeti e intellettuali europei. Duecentoquaranta pagine di fascino, poesia e bellezza. Un libro strenna imperdibile per chi ama Parigi, il gusto francese, la fotografia, l’umanità. Robert Doisneau, il grande fotografo Magnum autore tra i moltissimi celebri scatti anche del «Bacio dell’Hotel de Ville», ci racconta attraverso il suo personalissimo e umanissimo occhio e con estrema sensibilità i paesaggi urbani e antropici della periferia di Parigi a cavallo tra le due guerre, in una lunga serie di immagini indimenticabili. Introduce il libro un testo di Blaise Cendrars, uno dei più acuti e attenti intellettuali e poeti europei del Novecento.
Ho ucciso-Ho sanguinato
Blaise Cendrars
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2023
pagine: 96
Sembrano due racconti distanti, "Ho ucciso" e "Ho sanguinato". Il primo, scritto nel 1918 a guerra ancora fresca, è una «rapida istantanea» che restituisce gli umori, gli odori di un campo di battaglia, la «puzza di sangue, fenolo, merda, putrefazione», come scrive Paolo Rumiz nella nota introduttiva. Il secondo, pubblicato nel 1938, è invece un percorso di rinascita, il racconto della vita caotica di un ospedale militare, un «girotondo infernale» che giustappone crudezza (o crudeltà), carità, abiezione, resurrezione, e una lingua – a tratti – dal sapore e dagli echi quasi proustiani. Eppure sono testi complementari. Una sorta di dittico ideale, una mise en scène della guerra in due atti. Istinto e pietà. Con una nota di Paolo Rumiz.
Sarajevo
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2022
pagine: 120
Scritto per la radiotelevisione francese e trasmesso la prima volta nel 1955, il radiodramma Sarajevo ruota attorno all’attentato del 28 giugno 1914, l’assassinio, per mano del nazionalista serbo Gavrilo Princip, dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie. Con il suo corollario di preludi e code, l'evento viene messo in scena in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni ’50, dove, nel corso di un improvvisato processo alla Storia, si va cercando la ragione ultima delle cose. Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di personaggi secondari; tra questi si insinua la figura ondivaga e umorale del caso, che sembra farsi beffe di loro, trascinandoli nelle sue repentine giravolte. La palese e quasi comica sproporzione tra la natura quasi caricaturale dei personaggi e ciò che è accaduto nei quarant’anni intercorsi tra l’attentato e il «processo» in vineria fa scivolare il dramma nel grottesco. Come se la Storia non fosse che una farsa priva di spazi di redenzione.
Moravagine
Blaise Cendrars
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 250
Blaise Cendrars è stato definito «il grande avventuriero della letteratura moderna». Da quando scappò di casa, a sedici anni, «la sua vita non ha fatto che cambiare rapinosamente scenari». E molteplici, e rapinosi, sono anche gli scenari che attraversiamo in questo romanzo, una botte à surprises dalla quale vengono fuori, a ogni pagina, orrori e magnificenze. A farci da guida è un doppio dell'autore, che non per caso porta il nome di un anarchico ghigliottinato nel 1913, Raymond la Science. E un doppio diabolico e allucinato dell'autore è lo stesso Moravagine, ultimo discendente di una famiglia reale, che Raymond aiuta a fuggire da una clinica per alienati e in compagnia del quale vivrà le peripezie più mirabolanti: saranno terroristi nella Russia zarista del 1905, prigionieri degli indios blu sulle sponde dell'Orinoco, volontari nei corso della prima guerra mondiale... Moravagine è la «grande belva umana», «amorale», «fuorilegge», un essere che incarna la follia e il male, che uccide «spesso per puro divertimento», di preferenza giovani donne, e teorizza che «tutto quanto è solo disordine» e che chi ha paura del disordine ha paura della vita stessa: la quale non è altro che «delitto, furto, gelosia, fame, menzogna, sborra, stupidità, malattie, eruzioni vulcaniche, terremoti, mucchi di cadaveri», e che non esiste verità, ma solo l'azione, «l'azione effimera», «l'azione antagonista». Tra digressioni fascinose, anse maestose, deviazioni fulminee, veniamo irresistibilmente trascinati da una scrittura che, come rilevò la critica del tempo, possiede una «prodigiosa potenza pittorica, un misto di crudeltà, sensualità e lirismo» - uno stile la cui sfrenata libertà continua a vibrare.
Il raggio verde
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Via del Vento
anno edizione: 2011
pagine: 32
Dell'autore svizzero (naturalizzato francese) del capolavoro "La mano mozza", pubblicato nel 1993 in Italia nella magistrale traduzione di Giorgio Caproni, viene ora qui pubblicato il racconto inedito in Italia "Il raggio verde", apparso in Francia nel 1938 sulla rivista "Candide".
Rhum. L'avventura di Jean Galmot
Blaise Cendrars
Libro
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 1998
pagine: 128
Sarajevo
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Nonostante
anno edizione: 2019
pagine: 124
Sarajevo è un radiodramma scritto da Blaise Cendrars per la radiotelevisione francese. Il racconto ruota attorno all’attentato del 28 giugno 1914, in cui persero la vita l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie. L’evento viene messo in scena, in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative, da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni ’50, dov’è in corso un improvvisato processo alla Storia. Come in un girotondo folle e insensato, Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di figure secondarie – di comparse –, il cui carattere quasi caricaturale, di inetti in costante balìa delle giravolte del caso (o è il destino?), rende palese la (comica) sproporzione tra essi e ciò che nei quarant’anni intercorsi tra l’attentato e il «processo» è accaduto (a tacer d’altro, le due guerre mondiali). Sarajevo è dunque un dramma che vira al grottesco. Come se la Storia non fosse altro che una farsa priva di spazi di redenzione, o di catarsi.
Ho ucciso-Ho sanguinato
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Nonostante
anno edizione: 2015
pagine: 104
Sembrano due racconti distanti, "Ho ucciso" e "Ho sanguinato". Il primo, scritto nel 1918 a guerra ancora "fresca", è una "rapida istantanea" che restituisce gli umori, gli odori di un campo di battaglia, la "puzza di sangue, fenolo, merda, putrefazione", come scrive Paolo Rumiz nella nota introduttiva. Il secondo, pubblicato nel 1938, è invece un percorso di rinascita, il racconto della vita caotica di un ospedale militare, un "girotondo infernale" che giustappone crudezza (o crudeltà), carità, abiezione, resurrezione, e una lingua - a tratti - dal sapore e dagli echi quasi proustiani. Eppure sono testi complementari. Una sorta di dittico ideale, una mise en scène della guerra in due atti. Istinto e pietà. L'istinto è quello di sopravvivenza, che qui assume i contorni di un destino ineluttabile, un atto di resistenza da affrontare di petto, senza sotterfugi. La pietà, quella che si offre - letteralmente - al primo venuto, è mondata invece di ogni possibile retrogusto paternalista, senza fronzoli o infingimenti. Cendrars non cede alla tentazione del belletto o del salvacondotto cinico. Gli bastano due verbi per raccontare la tragica fatalità di una vita umana. Ho ucciso. Ho sanguinato.
La mano mozza
Blaise Cendrars
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2014
pagine: 271
Cronaca di episodi realmente vissuti (almeno in parte) dall'autore durante il primo conflitto mondiale, "La mano mozza" è una delle opere più straordinarie tra quelle che hanno saputo raccontare e, per certi versi, reimmaginare la Grande Guerra. Più visionario dei capolavori di Dos Passos e Hemingway, più estremo di Celine, racconta la storia di un gruppo di soldati della Legione Straniera sul fronte della Somme, sbandati fomentati da ogni barbarie, pronti a morire per una patria non loro. Tra questi sgomita lo stesso Cendrars: primo per efferatezza, primo nell'affrontare il pericolo, primo nelle bestemmie. Primo, in fondo, vero romantico. Finché il 26 settembre del 1915 una raffica di mitragliatrice gli porta via la mano destra. Pubblicato in Francia nel 1946, questo classico di culto torna oggi per il pubblico italiano in una nuova traduzione.