Libri di Carla Del Ponte
Per la giustizia
Carla Del Ponte
Libro: Libro in brossura
editore: ADD Editore
anno edizione: 2022
pagine: 173
Con questo libro, Carla Del Ponte, che con la Corte penale internazionale ha perseguito e processato i responsabili della guerra in ex Jugoslavia e in Ruanda, chiede giustizia per i molti crimini internazionali rimasti impuniti. Il libro nasce da alcune domande cruciali: dove viene violato il diritto internazionale? Come dovrebbe intervenire l’ONU? Come e da chi sono influenzate le decisioni del Consiglio di Sicurezza? Perché l’ONU si sta facendo strumento compiacente dei Paesi potenti? Carla Del Ponte racconta la sua pluriennale attività di diplomatica e di giudice, ripercorrendo processi, casi e i più importanti avvenimenti storici. La sua è una riflessione che mette a nudo le colpe delle Nazioni Unite e gli interessi che ostacolano il raggiungimento di una vera ed equa giustizia internazionale. Per la giustizia diventa un appello a perseguire il diritto delle vittime e la verità degli innocenti.
Cristina. Seme di speranza
Libro: Libro in brossura
editore: Linea Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 168
"A trent'anni dalla morte di Cristina Pavesi, giovane e talentuosa studentessa, strappata alla vita dalla Mala del Brenta, la pubblicazione di questo volume vuole ricordare la sua persona e i tanti passi che la Comunità di Campolongo Maggiore ha fatto per promuovere la Cultura della Legalità. Il concorso letterario a lei dedicato, che negli anni si è ampliato coinvolgendo anche tematiche artistiche, è stato un indispensabile volano per diffondere tra i più giovani valori fondamentali quali la giustizia, la verità, il rispetto delle regole e della vita. Il concorso, inoltre, ha prodotto pregevoli e, spesso, commoventi composizioni letterarie, grazie a giovani studenti provenienti dal nostro territorio e da tutta Italia. Ecco perché questo volume, che raccoglie una selezione degli scritti, pubblicato a trent'anni da quei terribili fatti di morte, assume, oltre al valore intrinseco che ha la commemorazione, anche un riconoscimento a Cristina, che per tanti giovani è diventata un simbolo e un punto di riferimento nel contrasto alla criminalità. Avere istituito, poi, proprio quest'anno, la "Casa delle Associazioni Cristina Pavesi", in quella che fu la casa di Felice Maniero, rende particolarmente orgogliosa della scelta tutta la Comunità di Campolongo Maggiore che mai potrà dimenticare Cristina e il suo sacrificio."
Il giudice e il camorrista. Figli della strada figli di papà
Francesco Cascini
Libro: Libro in brossura
editore: Teaser LAB
anno edizione: 2019
pagine: 172
L'odore di cipolla di una tavola calda di scarsa qualità, quello del sudore, delle scarpe, di uno spogliatoio di una palestra, la puzza di fumo che impregna i tessuti, il respiro dei dormitori per gli studenti, il pungente profumo di detergenti e dei saponi a basso costo, sommati a chissà cos'altro, producono un risultato unico, irripetibile eppure così uguale. È l'odore del carcere. Da San Vittore all'Ucciardone può essere più o meno intenso, ma è sempre lo stesso.
Gli impuniti. I crimini in Siria e la mia lotta per la verità
Carla Del Ponte, Roland Schäfli
Libro: Copertina rigida
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2018
pagine: 195
«Non ho mai visto un conflitto così feroce, con tanti bambini torturati e uccisi.» Con parole accorate e indignate Carla Del Ponte si è dimessa, dopo cinque anni di lavoro, dalla commissione delle Nazioni Unite che indagava sulle violazioni dei diritti umani in Siria. Le prove degli eccidi commessi da Assad e dai suoi oppositori ci sono, sono state accumulate attraverso foto, immagini satellitari, rapporti medici; interrogando i profughi fuggiti in Iraq, Turchia, Giordania, Libano e gli operatori umanitari incontrati nelle zone di frontiera, perché l'accesso diretto al Paese è vietato. Ma per arrivare a istituire un tribunale occorre una volontà politica. Invece gli organismi internazionali distolgono lo sguardo e l'ONU è impotente. Di fronte al fallimento della missione, la combattiva magistrata che ha portato alla sbarra l'ex presidente serbo Milosevic ha scelto la denuncia: della debolezza delle organizzazioni intergovernative, degli interessi strategici che bloccano i negoziati di pace, della disperata situazione delle vittime. In questo libro, Carla Del Ponte ha raccolto le strazianti testimonianze sulle torture subite dalla popolazione, attaccata ugualmente dal regime come dai ribelli e dai terroristi dell'ISIS. Ha raccontato, con parole asciutte e inflessibili, gli attacchi dell'artiglieria contro gli ospedali, i bambini addestrati a uccidere, le ragazze vendute come schiave che si impiccano con i loro veli. Un orrore quotidiano che non deve, secondo l'autrice, restare materia inerte nelle asettiche relazioni di osservatori e commissari. Se non è possibile, almeno per ora, incriminare i colpevoli e fare giustizia, almeno si rompa il silenzio.
La caccia. Io e i criminali di guerra
Carla Del Ponte, Chuck Sudetic
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2008
pagine: 412
Nessuno avrebbe immaginato, alla fine degli anni ottanta, con la caduta del Muro di Berlino, che l'Europa avrebbe conosciuto di nuovo il dramma della guerra civile e del genocidio. Di lì a poco, invece, la dissoluzione della ex repubblica federale iugoslava avrebbe scatenato una serie di conflitti che avrebbero insanguinato tutti gli anni novanta. Eccetto la Slovenia, in rapida sequenza Croazia, Serbia, Bosnia-Erzegovina e Kosovo avrebbero acceso una guerra civile che avrebbe toccato punte di intensità drammatica, come per certi versi testimonia la strage di Srebenica ai danni di settemila bosniaci musulmani. Per giudicare i criminali di guerra, l'Onu nel maggio 1993 decide di istituire, all'Aja, un vero e proprio tribunale. Si tratta della prima corte istituita in Europa a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. L'incarico di pubblico ministero viene affidato a Carla Del Ponte. Il suo lavoro presso i tribunali delle Nazioni Unite ha permesso l'arresto e la conduzione in giudizio di decine di persone accusate di genocidio e altri crimini di guerra, tra cui Slobodan Milosevic, presidente della Serbia, e di istruire prove contro due tra i ricercati più importanti al mondo, Radovan Karadzic e il generale Ratko Mladic, accusato del massacro di Srebenica.

