Libri di Carmelo Antinoro
Memoria e realtà. Favara, 100 disegni di china
Vincenzo Patti
Libro: Libro in brossura
editore: Medinova Onlus
anno edizione: 2021
pagine: 132
Il centro storico di Favara ricco di costruzioni pregevoli nate in un periodo di fiorente slancio economico secondario ad una economia agricola e mineraria, oggi, è un ammasso di ruderi, di mura smembrate. Vincenzo Patti, con testarda volontà, perizia tecnica e impegno culturale, ha visionato, girato e disegnato cortili, palazzi, portali di una Favara semi/scomparsa che tramite il suo contributo documentaristico possiamo immaginare e ricostruire. Pertanto, questo che state sfogliando, è un libro prezioso, un viaggio nel tempo, un insieme iconografico che recupera una realtà deturpata dall’incuria umana, dall’abbandono, dalla distruzione consapevole. Il libro acquista il sicuro valore di memoria che si fa storia, è “un atto d’amore, ma anche d’accusa”, come nella prefazione sostiene Antonio Patti. La pubblicazione, volutamente elegante, vuole essere anche un tributo al lavoro artistico che Vincenzo Patti svolge da cinquant’anni, al suo essere legato ai luoghi, alle pietre che vivono ed alle radici degli ulivi che disegnano la vita di ognuno di noi, al suo impegno per la formazione e la crescita culturale del territorio.
Guillem de Claramunt. Patriarca dei Chiaramonte del regno di Sicilia
Carmelo Antinoro
Libro: Libro in brossura
editore: Lussografica
anno edizione: 2023
pagine: 178
Furono noti col nome latino Claromonte, quindi con quello francese Clermont, poi con quello catalano Claramunt, indi in Sicilia con la terminazione Chiaramonte. Alcuni storici evocano un Dalmau Clermont che nel IX secolo si pose al servizio del conte Borrell per combattere gli Agareni in Catalogna. Fra i suoi discendenti fiorirono crociati, cavalieri, frati ospitalieri, templari, gran maestri e visconti. Ebbero come blasone un monte d’oro con un fiore di lys in cima, su campo rosso. Il destino del ceppo cadetto dei de Claramunt, che poi metterà radici in Sicilia, fu quello di seguire i re d’Aragona nelle battaglie, soprattutto contro i mori, per trarne prestigio e potere con la forza della loro spada. Nel 1282 i siciliani si ribellarono al regime di Carlo d’Angiò. In Sicilia arrivò il re Pietro d’Aragona, la cui moglie Costanza vantava la corona di Sicilia usurpata dal d’Angiò. Con la flotta reale aragonese arrivò pure Guillem de Claramunt, sergente dei templari. Nel 1282 Pietro venne incoronato re di Sicilia, ma nel 1285 morì e per dieci anni i figli Giacomo e Federico si contesero il regno.