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Libri di Carmelo Conte

Il brigante e il maestro

Il brigante e il maestro

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Europa Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 186

Il brigante Tardio e il pedagogista Patri sono le due figure da cui prende spunto questo libro, frutto di ricordi dell'autore e della sua Piaggine, in Cilento, di analisi storiche e di considerazioni sul ruolo dell'istruzione nel tempo. Lo spirito ribelle del Mezzogiorno è stato incarnato nella storia da diversi personaggi, alcuni più noti di altri. Il brigante Giuseppe Tardio però era un soggetto particolare: lontano sia dallo stereotipo del fuorilegge spietato sia da quello dell'eroe romantico, era un convinto patriota in guerra contro il nuovo Stato, per il riscatto della sua gente. È dunque una causa politica - l'agognata rivoluzione meridionale - a spingerlo ad arruolarsi e a combattere le forze militari del nuovo Stato unitario italiano. È, al contrario, una storia di emigrazione, quella di Angelo Patri, anche lui originario del Cilento e alle prese con i problemi atavici di una terra di contadini e pastori che iniziano, a cavallo con l'Unità d'Italia, a emigrare all'estero. Patri va a New York, affronta con orgoglio tutte le difficoltà che gli si presentano, tra cui il pregiudizio diffuso verso gli italiani; poi, una volta cresciuto, diventa uno dei grandi protagonisti della rivoluzione nel mondo della scuola e dell'insegnamento. Divenuto noto negli Stati Uniti come pedagogo, non scorderà mai le sue radici di cui andrà fiero. Due storie vicine nel tempo, due personalità forti ‒ e con destini di vita diversi ‒ che dimostrano come sia possibile credere in un futuro migliore squarciando quel velo di fatalismo atavico che ancora oggi sembra avvolgere intere comunità e paesi del Sud Italia. L'autore, con una lunga esperienza politica e amministrativa alle spalle, nelle pagine finali non manca di cogliere nelle riforme attuali dell'autonomia differenziata e del premierato quelle contraddizioni che renderebbero l'Italia meno unita, tradendo i valori della Costituzione, e aumenterebbero le disuguaglianze tra le regioni del Nord e quelle del Sud.
15,90

Il vento del Sud. Il moto della storia

Il vento del Sud. Il moto della storia

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Europa Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 284

Per concorrere al futuro bisogna vivere la storia al presente. "Il passato che non passa" contiene il senso delle necessità storicizzate e delle necessità future, quelle della nostra etnia, quelle della nostra patria, quelle della nostra comunità, quelle dei nostri ideali e della nostra ideologia, e quelle della politica intesa come filosofia naturale, in cui spazio e tempo assumono i caratteri del "futuro anteriore". Evocare, per un socialista, Turati, Nenni e Craxi; per un democristiano, De Gasperi e Moro; per un comunista, Togliatti e Berlinguer; per un liberale, Einaudi, e per un repubblicano, La Malfa, non significa soggettivizzare il passato, ma cogliere la genesi del futuro. Il Mezzogiorno è un insieme culturale, sociale e territoriale di frontiera, proteso ad arrampicarsi sulle Alpi per rincorrere il proprio futuro, un errore storico: deve reimpossessarsi del Mediterraneo, il luogo della sua storia, fondativo per l'Italia e per l'Europa. "Guerra e Pace" sono due misteri irrisolti dell'umanità, rispetto ai quali, oggi, l'Europa sta dalla parte giusta, ma non sta facendo "bene" la "cosa giusta": il suo obiettivo dovrebbe essere vincere contro l'invasione in Ucraina, non sconfiggere la Russia, come sembrano volere Usa e Inghilterra.
16,50

La politica malata. Il deluchismo viene da lontano

La politica malata. Il deluchismo viene da lontano

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Rogiosi

anno edizione: 2022

pagine: 90

I partiti hanno motivato la decisione di sostenere il governo Draghi con l'esigenza di fronteggiare la crisi finanziaria e la Pandemia, alle quali si è aggiunta la guerra in Ucraina. La collaborazione tra diversi è stata difficile e ha costretto ognuno di loro a rivedere la propria linea politica per governare e, a un tempo, distinguersi per il futuro. La destra è riuscita a coniugare, tra veti e aperture, le difficoltà di collaborazione con gli avversari con la prospettiva di presentarsi unita alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il Pd, invece, si è identificato con l'agenda Draghi nel governare e ha puntato, per le alleanze, sulla proposta del Campo largo che, essendo indefinita nei contenuti, alla prova della realtà, si è disciolta: ha perduto il suo alleato strategico, il M5S di Giuseppe Conte, e, alla fine anche il rapporto avviato con Azione di Calenda. C'era da attendersi che il suo segretario, Enrico Letta, per uscire dall'isolamento, lanciasse una sfida a tutto campo, che proponesse, cioè, un partito a vocazione maggioritaria, modello Veltroni. Ha preferito, invece, ripiegare sulle liste costruite a tavolino, con l'accordo tra potentati locali e gota nazionale, paracadutandone, in spregio ai territori, i componenti in collegi elettorali sicuri, in particolare del Sud, accentuando il processo di settentrionalizzazione del Mezzogiorno e di legittimazione del qualunquismo istituzionale, di cui il deluchismo è l'esempio più eclatante, come risulta dalla raccolta di articoli pubblicati in questo pamphlet.
12,50

L'Italia al tempo dei populismi

L'Italia al tempo dei populismi

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Lastaria Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 308

"Parto da una considerazione: l'Italia è l'unico Paese del Continente nel quale, dal dopoguerra, non si sono realizzati governi di sola sinistra né di sola destra, ma di coalizione e di compromesso, dei quali sono stati protagonisti indiscussi i partiti, e non un partito." Da questo spunto Carmelo Conte procede per ricostruire la situazione attuale della politica italiana, leggendo in controluce le contraddizioni che hanno favorito l'emergere di fronti populisti che oggi continuano a radicarsi sempre più da una parte all'altra dell'emiciclo parlamentare. Dai partiti alla partitocrazia, e da questa ai populismi e alla loro proteiforme varietà. "L'Italia al tempo dei populismi" è una precisa genealogia della cronaca politica di questo Paese, descritta al netto di narrazioni faziose e di rivendicazioni di parte. Un'onesta e preoccupata fotografia della malattia non solo istituzionale ma culturale che da un ventennio, slogan dopo slogan, ha investito l'Italia trasformandone irrimediabilmente la dialettica politica, imponendo la narrazione populista come unico linguaggio comprensibile e gradito dall'elettorato. Prefazione di Michele Mirabella.
14,90

Coincidenze e poteri. Da Gava a De Mita. Da Craxi a Renzi

Coincidenze e poteri. Da Gava a De Mita. Da Craxi a Renzi

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Aracne

anno edizione: 2016

pagine: 240

Un saggio sul potere e sui rapporti tra poteri, visti anche attraverso le coincidenze, che certo non fanno la storia, ma spesso ne determinano e svelano i percorsi, sempre causali, anche quando non si presentano come tali. Negli anni della repubblica la parabola dei partiti è concisa, nel punto più alto, con la grande politica e con leader come De Gasperi, Fanfani, Nenni, Moro, Togliatti, Craxi; nel più basso con il politicismo e con personalità come De Mita per la gestione, e Berlusconi per la personalizzazione del sistema. Ora il suo arco, appiattendosi, tende a confondersi, tra sobbalzi e cadute, con la stella di Renzi e Grillo, interpreti di un populismo di tipo nuovo, mediatico e nello stesso tempo istituzionale, che nasce non dai margini ma dal centro del potere.
14,00

Il Sud al tempo degli italiani. Dall'Unità a Berlusconi un Paese a due velocità

Il Sud al tempo degli italiani. Dall'Unità a Berlusconi un Paese a due velocità

Carmelo Conte

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2011

pagine: 210

Il nuovo orizzonte, per il Sud come per il Nord, è una diversa Unità, sintesi tra nazionalità e cittadinanza, laddove l'una segni l'appartenenza e l'altra le due libertà, quella formale e quella sostanziale, che prescindano dai limiti territoriali. Per questo obiettivo il modello organizzativo è il Federalismo politico, lo Stato dal basso. Quello fiscale è solo un mezzo per riequilibrare l'Unità, non per la separazione dei beni (proventi fiscali) che costituiscono il frutto di un'eredità comune nella quale attività e passività appartengono all'intero Paese: il Nord senza il Sud non sarebbe quel che è. Il Mezzogiorno ha dato all'Italia più di quanto ha ricevuto. Il fondo di perequazione è espressione di una concezione assistenzialistica e stabilizzatrice degli squilibri: il Meridione, prima subordinato al Settentrione attraverso lo Stato, con il sistema introdotto dal federalismo fiscale lo sarà delle Regioni, le stesse che hanno avuto di più dall'Italia Unita. L'autonomia è una dimensione che non bisogna intendere come un insieme di cose garantite ma di condizioni per consentire ai singoli, come ai gruppi, di raggiungere uno status di eguali.
15,00

Dialoghi nel tempo. Le verità di un protagonista

Dialoghi nel tempo. Le verità di un protagonista

Carmelo Conte

Libro: Copertina morbida

editore: Guida

anno edizione: 2010

pagine: 120

10,00

Dal quarto stato al quarto partito

Dal quarto stato al quarto partito

Carmelo Conte

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2009

pagine: 210

"Sono note sul "lavoro sporco" dei partiti storici, sul cambiamento del regime politico negli anni Novanta e sul ruolo della magistratura. Per il Capodanno del 1989, Cuccia inviò a Craxi un biglietto di auguri con una frase di Goethe "da oggi comincia una nuova epoca e voi potete dire di esservi stato presente". Era, a un tempo, un commento al crollo del Comunismo ed un segnale al "politico decisionista", l'uomo che avrebbe potuto guidare l'Italia, sostituendo all'agire dei partiti "l'agire del mercato". Da lì a qualche mese, accompagnato da un noto imprenditore, si recò nell'ufficio di Craxi, in piazza del Duomo, a Milano. Gli propose di disarticolare i partiti e di costituire, con l'appoggio del potere economico, il governo di mani forti, per assecondare la competitivita del capitalismo italiano, secondo la logica: lo Stato metterà i soldi, noi l'imprenditoria. Craxi rifiutò e finì in esilio, ma Cuccia non rinunziò al suo disegno e vinse."
15,00

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