Libri di Carmelo Giacomo Scillia

Nella prigione della follia, Lara impara a volare. Quando la libertà di pensare diventa una condanna, resta solo il coraggio di chi non smette di sognare. Internata in manicomio all'inizio del Novecento, Lara resiste con la forza delle emozioni e dei ricordi. Tra silenzi forzati e voci negate, trova nell'amicizia e nella fantasia l'ultima forma di salvezza. Un romanzo struggente e necessario, che rovescia la domanda: chi sono i pazzi, noi o loro?

Versi d'amore oltre l'orizzonte: poesie per l'anima amata.

"Questo personaggio di fantasia è cresciuto dentro di me piano piano, quasi fosse stato fecondato nell'estate del 2013. Parlando con un paio di amici quasi per scherzo ha preso la sua forma e nel momento in cui ho realizzato nella mente la sua immagine non ho dovuto fare altro che iniziare a scrivere... il primo, spero, di tanti episodi. Un giallo comunque che non vuole tenere con il fiato sospeso, non vuole evocare immagini terribili, ma che in modo particolare vuol fare riflettere sulla mente umana, sulle nostre debolezze di uomini e di donne. Non la storia di un super-uomo sicuro di tutto ma di una persona normale che quasi per caso si trova a fare questo mestiere, con tutti i dubbi e le perplessità che ogni lavoro desta ad ognuno di noi. Pazienza è una persona normale che ama la vita e le sue piccole bellezze, anche quando è in azione non si fa mai coinvolgere in modo completo dagli eventi. Pensa, studia, riflette. Le sue piccole manie, le scarpe dell'artigiano di Caccamo, il profumo Borsalino, l'orologio Bulova e tante piccole cose come la sua mania di vestirsi di lino lo rendono uguale a tutti, uguale a tutti noi...

"Questo libro è un po' strano: non segue un filo logico e non è autobiografico. Pezzi e racconti che mi sono venuti in mente per caso senza pensarli e spesso anche senza capirli, in cui non esiste una didascalia od una logica. Forse il tutto è fatto di tanti ritagli che nella mia mente erano stati messi da parte, forse perché la stessa credeva che non fossero importanti e utili, invece cosi per caso io ho scritto di questi ritagli."

"Giostra di latta" è una raccolta di racconti ambientati prevalentemente in Sicilia, il cui tema principale è l'umanità degli ultimi, degli indifesi, dei poveri, degli invisibili, sulla cui pelle la Storia ha camminato lasciandosi indietro solo ombre senza identità. I racconti narrati nella giostra di latta restituiscono a queste esistenze fragili e dimenticate un volto e un cuore, forgiato dalla sofferenza, dalla forza e dalla determinazione che conosce solo chi non ha alternative, donando al lettore la possibilità di interrogarsi e di recuperare dal passato ciò che non andrebbe mai perduto.

Questi sono racconti legati a storie non sempre facili, a vissuti talvolta arcaici, che rimandano però, a valori genuini della vita, che positivi o negativi che siano, rimangono comunque veri in ogni contesto sociale e culturale.

Un viaggio nel tempo e nella ricerca di qualche cosa, che forse abbiamo nella nostra anima ma che non sappiamo leggere. Una ricerca ancestrale di noi stessi. La vita troppo spesso viene vissuta in modo superficiale ma poi arriva un tempo in cui la conoscenza diventa una esigenza che sentiamo esplodere dentro di noi. Un viaggio che nella vita in parte viene semplicemente vissuto in un primo momento, ma che poi diventa una esigenza di identità. La ragazza e di fatto il vettore il viaggiatore nel tempo che ci condurrà attraverso esperienze diverse a cercare di capire perché siamo in questo passaggio temporale che si chiama vita. La ricerca del caldo la ricerca del deserto la ricerca attraverso periodi diversi forse di vite trascorse? Le pulsazioni vere della vita, il bisogno di ricordare il sapere che non esiste futuro il mistero della materia e dell' energia. Il contatto vero con gli odori i colori le vibrazioni del cuore forse in questo viaggio vogliono dimostrare che la vera vita e il viaggio e non la staticità del normale. "Questo racconto e il risultato di centinaia di riflessioni avute in una vita abbastanza lunga e forse proprio per questo in me e nata l'esigenza di fissarle con la scrittura".