Libri di Chiara Tartagni
Il fulmine sulla Torre. Shock e festa fra tarocchi, arte e vita
Chiara Tartagni
Libro: Libro in brossura
editore: Jimenez
anno edizione: 2025
pagine: 152
Perché l’unico edificio protagonista di un arcano maggiore è quello che crolla? E chi cade davvero sta cadendo? O sta facendo capriole tra gocce di fuoco e sfere multicolori? Chi conosce i tarocchi sa che la Torre è l’arcano più temuto, persino più della Morte. Ma il vero protagonista della carta è il fulmine che si abbatte sulla torre stessa, che fa piazza pulita di ogni certezza, che strappa dalle mani l’illusione del controllo. Esattamente ciò di cui abbiamo paura da sempre. Ed esattamente ciò che ci spinge a fare rivoluzione, fuori e dentro di noi. È stato così per Frida Kahlo, Alexander McQueen, Francisco Goya, o per le grandi figure mistiche del passato. È così per le figure scaturite (non a caso) da una mente creativa: Nina Sayers, Carrie White e molte altre ancora. Al di là di ogni intento divinatorio, questo libro è un percorso iniziatico che parte dalla Torre, passa attraverso esperienze artistiche vissute e rappresentate, e ci porta a un’intuizione: fra le macerie si può anche festeggiare.
Le relazioni preziose. Il Settecento al cinema: rivoluzioni, desideri, libertà
Chiara Tartagni
Libro: Copertina morbida
editore: Jimenez
anno edizione: 2019
pagine: 220
Ettore Scola, Tony Richardson, Robert Altman, Aleksandr Sokurov, Paolo e Vittorio Taviani, Antonietta De Lillo, Federico Fellini, Éric Rohmer, Sofia Coppola, Stanley Kubrick, Peter Greenaway, Milog Forman, Jean-Luc Godard. Cos'hanno in comune questi nomi del cinema internazionale? Tutti hanno frequentato, o anche solo sfiorato, il Settecento. In alcuni dei loro film hanno scelto di mostrare le moderne dinamiche del potere, dei sentimenti e delle umane vicende, e lo hanno fatto attraverso la citazione artistica, costruendo e rivelando una relazione esclusiva fra diciottesimo secolo ed epoca contemporanea. Perché Restif de la Bretonne può uscire dal Mondo nuovo della Rivoluzione francese per passeggiare tranquillo fra i turisti nella Parigi del 1982? Perché tra un film di fantascienza e un horror Kubrick porta sul grande schermo le poco note avventure di Barry Lyndon? Perché un paio di Converse lilla fa una così bella figura fra le scarpette della regina in Marie Antoinette? E qual è lo spazio dell'arte figurativa in tutto questo? "Le relazioni preziose" suggerisce delle risposte attraverso un percorso, un viaggio che inizia dal "Mondo nuovo" ritratto da Giandomenico Tiepolo, passa per gli antenati del cinema e approda a tutto ciò che il Settecento rappresenta: non solo parrucche e merletti, ma anche la rivoluzione e la repressione, l'erompere del nuovo e la rivalsa della Storia, la libertà e le sue ombre, la razionalità e la passione. Dai cicli pittorici di William Hogarth ai ritratti di Élisabeth Vigée Le Brun, da Tom Jones a Marie Antoinette, le immagini si susseguono veloci in questo viaggio di piacere ma anche di politica: perché politica è l'arte.