Libri di Claudio Orazi
Lo sguardo riflesso. Nuovi segni per il teatro d'opera all'aperto
Claudio Orazi
Libro
editore: Zecchini
anno edizione: 2017
pagine: 160
All’Arena di Verona e allo Sferisterio di Macerata, tra i più famosi e celebrati teatri all’aperto del mondo, Claudio Orazi dedica una riflessione sulla creatività della scena contemporanea nel Teatro d’opera. Con il contributo del critico musicale Enrico Girardi, e gli interventi dei registi Henning Brockhaus, Denis Krief e Graham Vick e un affascinante apparato fotografico, il libro ripercorre l’ideazione artistica ed i progetti registici e scenografici di alcune produzioni operistiche che hanno configurato una “nuova stagione” per i teatri musicali all’aperto, luoghi capaci di conservare il senso primigenio di theatron, con le rinnovate pulsioni dell’uomo contemporaneo. Certa concentrazione magnetica ed enigmatica di queste assemblee teatrali, composte da migliaia di spettatori, si discioglie nella visione istantanea dei nuovi Segni dell’opera. Come autentici fantasmi appaiono i riflessi dello specchio e la bambola-feticcio per Violetta, il mare di Lucia su di un telo, il vascello di Rigoletto sul fiume sospeso nel vuoto, la sfera nera come meteorite per Turandot, l’incombente montagna rosso sangue di Butterfly, l’albero di ulivo per il mondo arcaico di Cavalleria. Ed ancora, il volto dell’Angelo innalzato su Floria Tosca, il giardino dell’amore per Figaro, la ferrigna biblioteca-prigione-nave di Nabucco. Il resto sono pietre come sedili, montagne di carne, un aereo stilizzato che squarcia la notte sull’oceano e le mille immagini-pensieri di Giacomo che risalgono in superficie come da un Acheronte della memoria. Si tratta di “nuovi segni” inclini al linguaggio interdisciplinare, capaci di scolpire le pietre ed i muri degli antichi monumentali teatri, ove attraverso lo sguardo riflesso del pubblico con la scena si rigenera l’antico rito collettivo del teatro. Oggi con nuove immagini l’ideatore è in cammino verso altri siti, progetti e avventure. Tra i capitelli in pietra degli antichi monasteri, dentro le grandi basiliche, negli ampi spazi dei teatri greco-romani così come in quelli piccoli settecenteschi. Nei luoghi dove le nuove forme dell’arte contemporanea siano capaci di superare le tradizionali separazioni tra autore e pubblico, tra produttore e spettatore, a favore di un ininterrotto fluire della creazione artistica. Come sostiene Bill Viola verso i veri luoghi «in cui esiste l’opera d’arte, la mente e il cuore della persona che l’ha vista».
Genova, 7 aprile 1828. L’apertura del Teatro Carlo Felice con Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2021
pagine: 130
Il volume è dedicato al “Carlo Felice” e all’opera che con successo lo inaugurò: Bianca e Fernando, melodramma serio in due atti di Vincenzo Bellini su libretto di Domenico Gilardoni con ampie riscritture di Felice Romani, coinvolto anche negli altri due debutti — Alina, regina di Golconda di Donizetti e Colombo di Morlacchi — che caratterizzarono la stagione di esordio. Nella fattispecie il compositore, potendo giovarsi dei sapienti ritocchi drammaturgici del suo poeta di fiducia, aveva scelto di riprendere un lavoro già presentato due anni prima a Napoli perfezionandone la musica con modifiche poi recepite solo in parte dalla tradizione esecutiva. […]
Un ponte di musica. Itinerari dell'opera italiana in America-A bridge of music. Itineraries of Italian Opera in America
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2020
pagine: 160
Testi di: Claudio Orazi, Paolo D'Achille, Barbara Faedda, Francesco Zimei, Emanuele Senici, Marco Targa, Ignazio Macchiarella. Con testimonianze di Frank Alfieri e Martin Scorsese.