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Libri di Coniata Niceta

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 1

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 1

Coniata Niceta

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2017

pagine: CXXXVI-712

Niceta Coniata, nato tra il 1150 e il 1155 in Asia Minore, studiò retorica e giurisprudenza, e giunse sino a divenire responsabile dell'amministrazione centrale dell'impero di Bisanzio. Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Crociati, nel 1204, fuggì a Nicea, dove morì poi nell'indigenza (1217). «La storia», egli scrisse all'inizio della sua opera, «propone una varietà di esperienze ai magnanimi che nutrano un innato amore per il bene.» Essa si occupa dunque di coloro che hanno operato la virtù, ma anche dei malvagi: «L'anima di chi muore è andata nell'Ade, il corpo è tornato agli elementi di cui fu composto: ma le azioni compiute in vita, se furono oneste e giuste, empie e violente, se uno visse felice o sputò l'anima nella disperazione, tutto questo la storia lo grida alto. Così che, in altro modo e con altra espressione, la storia si potrà chiamare libro dei viventi, e l'opera storica tromba squillante, capace di far risorgere come dal sepolcro uomini morti da tempo e di porli sotto gli occhi di chiunque». Niceta si sente l'erede di tutti gli storici, da Erodoto a Tucidide, da Psello ad Anna Comnena. Costantinopoli è ancora per lui la città dell'oro e della porpora: egli ha fortissimo il senso della funzione e dell'eredità imperiale, e con passione di patriota bizantino racconta le lotte degli imperatori, tra il XII e il XIII secolo, contro un mondo che circonda e assedia Bisanzio da tutte le parti. Ma spesso la sua voce è furiosa e sarcastica, e con talento degno di Psello e con stile stupendamente barocco non risparmia né imperatori né burocrati. Niceta sente che qualcosa si è incrinato, in quella tradizione meravigliosa: che Costantinopoli ha commesso una colpa, e questa colpa si manifesta in una serie di disastri e in una tenebrosa imminenza di catastrofi, di cui egli è il commosso e spietato narratore. Pubblicata dalla Fondazione Valla in tre volumi ora completi, col testo critico di Jan-Louis van Dieten, e curata e commentata da Anna Pontani, la Narrazione cronologica di Niceta Coniata appare in tutta la sua bellezza quale vero e proprio racconto della «Grandezza e catastrofe di Bisanzio». Per questo primo volume, interamente reimpostato, ha scritto una nuova introduzione Guglielmo Cavallo.
35,00

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 2

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 2

Coniata Niceta

Libro

editore: Mondadori

anno edizione: 1999

pagine: 864

La "Narrazione cronologica" di Niceta, racconta, suddividendoli in 19 libri gli eventi caduti a Bisanzio tra il 1118 e il 1206. Le due date non sono casuali: la prima infatti segna l'avvento al trono di Giovanni Comneno e la seconda la caduta della città e dell'impero bizantino. In questo volume la sua narrazione si avvolge a spirale attorno a grandiose figure di tiranni che campeggiano a tutto tondo. Al centro dei libri IX-XIV è infatti il ritratto di Andronico I Comneno, un malvagio scaltro cialtrone, lacrimoso e teatrante, che possiede la stessa fantasia nel male dei grandi malvagi di Shakespeare. Attorno a lui la crudele plebe di Costantinopoli, gli "stramaledetti Latini", gli spavaldi e boriosi Normanni.
30,00

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 3

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 3

Coniata Niceta

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2014

pagine: LXXX-662

Il 12 aprile 1204 i crociati conquistarono e presero a saccheggiare Costantinopoli. È l'evento che, insieme alla narrazione drammatica della cosiddetta quarta Crociata, domina questo terzo e ultimo volume della "Grandezza e catastrofe di Bisanzio" - la "Narrazione cronologica" - di Niceta Coniata, che ne è stato testimone oculare. Gli efferati Latini - i normanni, i tedeschi, i francesi, i veneziani - non conoscono pietà. Entrano a Bisanzio con furia peggiore di quella dei barbari: mostrando un disprezzo senza pari per gli abitanti sconfitti, e vendicandosi dell'immane massacro che nel 1182 era stato compiuto degli abitanti cattolici della città, non risparmiano né vecchi né bambini. Separano le famiglie, rapiscono, violentano, uccidono. La popolazione, stremata, emerge dalle sue case "avvolta in stracci, emaciata dal digiuno, mutata di colore, con l'aspetto cadaverico e gli occhi iniettati di sangue". Non sa, neppure, dove fuggire, perché gli invasori non tralasciano di perlustrare un solo angolo, né rispettano luogo sacro che possa offrire rifugio: "dovunque uno corresse, veniva tirato via dai nemici che irrompevano ed era portato dove quelli volevano". Niceta stesso, grande logoteta, già cancelliere e segretario dell'imperatore, fugge verso Nicea. Uno spettacolo desolante si fissa nella sua mente, che lo rievocherà con accenti furibondi ed echi continui dei grandi scrittori classici...
30,00

Grandezza e catastrofe di Bisanzio. Testo greco a fronte. Volume Vol. 1
30,00

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