Libri di Cristian Sammarco
Roma e la curva. Mappe itinerari progetto
Cristian Sammarco
Libro: Libro rilegato
editore: Anteferma Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 240
Il libro si presenta come un viaggio selettivo all’interno della forma urbana di Roma, osservata attraverso una cinepresa investigativa che parte dal Grande Raccordo Anulare, restringendo progressivamente il campo visivo per scoprire nuovi (o dimenticati) itinerari esplorativi del DNA della città. Secondo il mito, Roma nasce quadrata, ma è la geometria della curva che ha caratterizzato la sua evoluzione, diventando uno strumento tanto progettuale quanto immaginifico. Dai deliri visionari di Piranesi, alla rilettura critica delle mappe storiche, emerge una Roma dove la magica persuasio svela un volto nuovo, dominato dalle forme curvilinee. Superstudio, nel 1969, sottolineò il carattere evolutivo del tessuto romano con il progetto del Monumento Continuo del “Grand Hotel Colosseo”, che qui diventa la premessa immaginifica per un’indagine più ampia. Muovendosi dalla periferia verso il centro, dal passato archeologico al presente contemporaneo, la cinepresa critica dell’autore individua le forme curvilinee che aprono a riflessioni che vanno ben oltre Roma, permettendo di osservare le “azioni” progettuali delle nostre città.
L'architettura della permanenza. Persistenze e mutazioni delle strutture seriali curvilinee antiche nella città contemporanea
Cristian Sammarco
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 158
Ogni ricerca sulla città non può sottrarsi dall'essere una ricerca sulla forma e, specificatamente, sulla morfologia urbana. La storia della città è la storia della forma e dei processi di trasformazione che coinvolgono le parti senza mai perdere la visione generale, il ruolo di organismo urbano, a cui la città tende sia spontaneamente che intenzionalmente. Il tema su cui si articola la ricerca è il sostrato, "ciò che sta sotto", nelle sue accezioni teoriche e progettuali di "materia segnata" che sottende, e partecipa, alle trasformazioni urbane in un rapporto inter-scalare: dal territorio alla città, dal tessuto sino alla cellula elementare abitativa. Oggetto principale del lavoro sono le forme curvilinee antiche romane (teatri, anfiteatri, stadi e odeon) che rappresentano strutture catalizzatrici di processi antropici riconoscibili, e ancora vitali nella città contemporanea, attraverso delle "azioni di sostrato", desunte da un abaco di casi italiani ed esteri: dall'arena di Lucca a quella di Firenze, dal teatro di Brescia a quelli di Catania, sino ai casi portoghesi di Lisbona ed Evora. Queste azioni, presenti in ogni caso analizzato, sono identificabili nel consumo/erosione della forma matrice, nell'occupazione dei suoi spazi e nella sedimentazione di altre forme su e in essa. Sino all'azione di sintesi, quando l'intenzionalità del progetto coordina in nuova forma tutte le operazioni precedenti. La città attuale contiene sempre in sé la memoria delle altre città passate, che l'hanno preceduta, così come il progetto architettonico contemporaneo contiene sempre in sé l'elemento della rovina. La rovina è interruzione solo nel momento in cui non assume un ruolo di sedime e supporto ma di oggetto contemplativo.