Libri di Daniele Maria Braun

Reyanar è già il nome di un eroe, nient'altro che una leggenda. Il Primo Maligno invece è ancora vivo e rappresenta la minaccia più grande. È assorbito dalla sua guerra contro il Fondatore, ma sulla strada del suo cieco obiettivo nessuno si può salvare. Ogni criterio di giustizia sarebbe stato reinventato. I regni soccombono uno dopo l'altro, le amicizie si spezzano, i vecchi compagni che avevano tentato di cambiare il mondo si dividono, delusi e rassegnati a dover combattere da soli per poi inesorabilmente fallire. Quando pensano che più in basso di così non possono cadere, Rea comincia a inseguire una nuova speranza o la definitiva rovina.

Fine primo millennio della terza era, l'Era dei Vespri, lotte e guerre per la sopravvivenza sembrano inevitabili. Un nemico comune mira al caos, a un remake dell'esistenza e a una personale sfida al Fondatore, al divino. A quei tempi, le sette più importanti entità del mondo sono chiamate Vespri o Pilastri dell'Equilibrio, esse hanno il compito di mantenere l'ordine delle cose, la pace e la giustizia; eppure dall'alba dei tempi un desiderio ribelle si propone come una piaga oscura che minaccia la stabilità del pianeta fino a sfidare il suo Creatore e ciò che vuole far credere. L'Ashalanar è l'eletto, l'essere superiore che nel corso dei secoli si reincarna e sfida i Sette per raggiungere il più grande degli obiettivi, la conoscenza suprema, la verità, la perfezione. Reyanar è l'ultimo della sua specie, i Sirenar; si risveglia dopo cento anni dall'evento che gli porta via tutto, comprese le vite della sua famiglia; si ritrova solo e accecato dall'odio e dalla vendetta. Rea invece è un'azali, razza in comunione con la musica e la natura, decide di sacrificare moltissimo per aiutare Reyanar, un uomo che le ha salvato la vita e in cui vede un barlume di luce dentro un cuore oppresso dalla disperazione. È la storia di un uomo che non deve solo cercare di cambiare il destino suo e del mondo intero, ma soprattutto deve cambiare il modo in cui gli altri lo vedono.

Reyanar si risveglia dopo cento anni dall'evento che gli porta via tutto, comprese le vite della sua famiglia; si ritrova solo e accecato dall'odio e dalla vendetta. Rea invece è un'azali, una principessa che discende dagli antichi elfi, razza in comunione con la musica e la natura. Crede a tal punto in Reyanar da decidere di seguirlo ovunque, di assisterlo e di fare in modo che i suoi obiettivi vengano raggiunti, un uomo in cui vede un barlume di luce dentro un cuore oppresso dalla disperazione. Il Tiranno e i suoi sei generali prendono il posto dei precedenti Sette Vespri, avversari molto al di là delle possibilità dei due protagonisti; così inizia un lungo viaggio alla ricerca di un modo per sconfiggerli e forse anche di alleanze, una parola priva di significato in un mondo che conosceva solo guerre. I due giovani saranno affiancati da personaggi valorosi e di razze molto diverse tra loro, non inclini ad accettarsi ma che troveranno la forza e il modo per formare una famiglia, ognuno con i propri sogni e le proprie aspettative per il futuro.

Il viaggio di Reyanar e Rea riprende verso l'unica meta possibile, inseguendo una sola flebile speranza e la continua ricerca del bene più prezioso sul pianeta: le persone. Attraverseranno Paesi talmente divisi che poco o nulla si sa sul loro conto. Nuove emozioni si aggiungono a quel calderone traboccante che è la vita, eppure non sostituiscono quelle vecchie, perché gli incubi non lo abbandonano e Reyanar sa che alcuni problemi devono essere affrontati. Ha nuovi motivi per cui combattere ma vede ancora lontana una vera serenità, anzi sente sempre più salire un nefasto turbamento che distoglie i suoi pensieri e non da tregua al suo cuore. Il rischio di cadere è sempre più pressante, perché l'oscuro baratro si avvicina.