Libri di Donata Columbro
Quanto
Donata Columbro
Libro: Cartonato
editore: effequ
anno edizione: 2025
pagine: 16
Chiederci Quanto dura un viaggio, quanto è grande l’emozione che proviamo, quanto ci piace il nostro cibo preferito, è un modo per misurare, quantificare. Età di lettura: da 5 anni.
Quando i dati discriminano. Bias e pregiudizi in grafici, statistiche e algoritmi
Donata Columbro
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine (Trento)
anno edizione: 2024
pagine: 128
Al giorno d’oggi, quando si vuole dare l’idea di essere obiettivi, perché ci si prefigge di essere incontestabili, può scappare di bocca un’espressione diventata d’uso comune: «Lo dicono i dati». Ma siamo certi che quei dati così allettanti, che confermano il nostro giudizio, non nascondano un «pregiudizio»? Quando leggiamo un articolo online o apprezziamo un’infografica colorata bisognerebbe chiedersi prima di tutto: chi trae beneficio dalla raccolta, dall’analisi e dalla rappresentazione di quel dato, e chi può esserne invece discriminato? Donata Columbro suggerisce come, universalizzando e standardizzando concetti come quello di «normalità», si sia in passato più escluso che incluso, creando una rappresentazione del mondo che ha eliminato le anomalie. Stabilire però chi è dentro o fuori le statistiche non è un atto neutrale, ma una scelta, e come tale andrebbe insegnata e indagata. Solo una persona consapevole che i dati sono costrutti umani e sociali può impedire che siano usati per discriminare, invece che per lottare contro le disuguaglianze.
Dentro l'algoritmo. Le formule che regolano il nostro tempo
Donata Columbro
Libro: Libro in brossura
editore: effequ
anno edizione: 2022
pagine: 138
Le formule che regolano il nostro tempo stanno negli algoritmi, ma come funzionano? Quanto sono corretti nei nostri confronti e quanti disastri generano? Andiamo a scoprirlo, in modo chiaro, diretto e combattente.
Ti spiego il dato
Donata Columbro
Libro: Libro in brossura
editore: Quinto Quarto
anno edizione: 2021
pagine: 142
I dati sono attorno a noi, li produciamo mentre camminiamo, mentre ascoltiamo la musica, quando mandiamo messaggi agli amici, quando acquistiamo online, quando scriviamo un post sui social. Si traducono in dati le nostre funzioni corporee, le calorie che ingurgitiamo, i pannolini che cambiamo, le preferenze politiche che accordiamo. Interpretiamo dati quando leggiamo l'etichetta degli ingredienti di una merendina al supermercato, dove la decisione di disporre i prodotti sugli scaffali proprio in quel modo è stata presa... leggendo altri dati. I giornali citano numeri e statistiche tutti i giorni e, durante le elezioni o in periodi come questo che stiamo vivendo, arrivano in prima pagina rappresentati in mappe e grafici che nessuno ci ha insegnato a leggere, a capire veramente. "Ti spiego il dato" è la cassetta degli attrezzi pensata da Donata Columbro – e illustrata da Agnese Pagliarini – per guardare oggetti e abitudini in modo più consapevole e per muoversi nella galassia delle informazioni senza avere paura di tabelle, assi cartesiani, mappe e infografiche (stando alla larga dalle fake news).
Burkina Faso. Gestione dei conflitti e dialogo islamico-cristiano
Donata Columbro
Libro
editore: L'Harmattan Italia
anno edizione: 2010
pagine: 188
Perché contare i femminicidi è un atto politico
Donata Columbro
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 208
In Italia, non esiste un registro ufficiale dei femminicidi, e il modo in cui vengono classificati gli omicidi di donne rispecchia un sistema che spesso minimizza la violenza di genere. Chi decide cosa contare? E soprattutto, chi ha il potere di negare la rilevanza dei numeri? In "Perché contare i femminicidi è un atto politico", Donata Columbro, giornalista e divulgatrice esperta di dati, decostruisce l’idea della neutralità statistica e mostra come il conteggio dei femminicidi sia una questione di potere e resistenza. Attraverso un resoconto tra storia, giornalismo d’inchiesta e attivismo, Columbro esplora il modo in cui i femminicidi vengono registrati nei dati ufficiali e rivela molto sulla percezione istituzionale della violenza di genere. In Italia, l’assenza di un registro ufficiale implica che la violenza sulle donne venga inglobata in statistiche più generali, rendendo difficile una lettura chiara del fenomeno. Per questo motivo, il lavoro di raccolta dati condotto dai movimenti femministi e dalle associazioni assume un’importanza cruciale. A livello internazionale, esperienze come quelle di Brasile, Argentina e Messico dimostrano quanto il monitoraggio dal basso possa essere efficace nel denunciare e contrastare il problema. Questo approccio rientra nel cosiddetto “femminismo dei dati”, una prospettiva che vede nella raccolta e nell’analisi dei numeri uno strumento di giustizia sociale e attivismo politico, capace di sfidare le narrazioni ufficiali e proporre un cambiamento concreto. "Perché contare i femminicidi è un atto politico" non è solo un’analisi tecnica, ma un appello a riconoscere la violenza di genere anche attraverso le sue rappresentazioni numeriche. Perché i numeri sono storie, le statistiche sono strumenti di potere, e contare significa dare visibilità a chi non ha voce.