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Libri di Emanuele Binelli Mantelli

Direzioni diverse. La storia dagli One Dimensional Man a Il teatro degli orrori

Direzioni diverse. La storia dagli One Dimensional Man a Il teatro degli orrori

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2016

pagine: 479

Provincia, Veneto profondo. Verso la fine degli anni Novanta tre ragazzi con i dischi di Big Black e Shellac ben piantati in testa cominciano a registrare in una casa colonica dalle parti di San Donà di Piave con un'idea precisa: riprodurre in Italia il suono di quelle band di Chicago. Nascono gli One Dimensionai Man, che forti di un leader-bassista senza compromessi, Pierpaolo Capovilla, e più tardi dell'entrata in scena di Giulio Ragno Favero, portano i loro live dirompenti dai centri sociali più improbabili e pittoreschi, ai grandi festival estivi, fin davanti alle telecamere di Mtv Supersonic, guadagnandosi un seguito fiero e devoto. Da questa esperienza, e dopo alcuni cambi di formazione, nasce nel 2005 Il Teatro degli Orrori, una band che ha saputo coniugare l'intensità dei testi in italiano di Pierpaolo Capovilla con la crudezza del suono noise più radicale di marca americana, imponendosi in questi anni come una delle voci più influenti e d'impatto della scena rock italiana. Una vicenda che, piaccia o meno, è difficile da ignorare, qui dettagliatamente raccontata attraverso le testimonianze dirette dei suoi protagonisti. "Direzioni diverse" è il primo libro dedicato alla storia della band. È il frutto di una nutrita serie di interviste raccolte tra l'estate del 2014 e la primavera del 2015, nelle quali si intrecciano le voci di tutti coloro che hanno gravitato intorno all'universo One Dimensionai Man e Teatro degli Orrori.
23,50

Green Day. Uno! Dos! Tré! Testi commentati

Green Day. Uno! Dos! Tré! Testi commentati

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2015

pagine: 335

Sul finire degli anni Ottanta, al 924 di Gilman Street, Berkeley, California, un collettivo di ragazzi si conquistò uno spazio dove organizzare incontri ed eventi musicali. Nel giro di qualche anno dal Gilman si levò una voce: il punk è risorto, e ha scelto l'America per manifestarsi. Tra i tanti gruppi che si formarono in quell'ambiente uno su tutti avrebbe avuto l'onere di portare il messaggio all'attenzione del mondo: i Green Day. La loro miscela di punk e pop esprimeva la voce di una generazione di adolescenti nutrita con i film e la televisione dell'era reaganiana, e che non aveva più alcuna fiducia in quel sistema basato sull'ottimismo incondizionato del sogno americano. Antieroi, persone ai margini, scoppiati, sono questi i personaggi di cui Billie Joe Armstrong canta l'epica, e che si condensano nel Jesus Of Suburbia dell'opera rock che nel 2004 i Green Day scagliano contro l'amministrazione Bush come una risata a denti stretti con le lacrime agli occhi: American Idiot. Da qui i Green Day si affermano come una delle poche realtà dello scorso decennio ad aver conquistato un successo planetario. E ora sono pronti a ricominciare la storia dalla pagina uno, anzi Uno!, Dos!, Tre!: "Nel primo disco è come se ti preparassi per andare a una festa, nel secondo sei alla festa, mentre il terzo... è come quando il mattino dopo metti a posto casa". Adolescenti per professione? Forse. O forse, semplicemente, cantori generazionali loro malgrado, quasi per diritto naturale.
17,50

Androidi, arcobaleni e fiori di loto. Le canzoni che hanno fatto la storia dei Radiohead

Androidi, arcobaleni e fiori di loto. Le canzoni che hanno fatto la storia dei Radiohead

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2014

pagine: 191

A due decenni esatti dall'esordio discografico di Pablo Honey - e soprattutto di Creep, insieme a Smells Like Teen Spirit la canzone simbolo della generazione degli anni Novanta - i Radiohead sono molto più che una band di successo, matura e ormai istituzionale: sono un punto di riferimento per chiunque ambisca a far convivere tradizione e avanguardia, classicismo pop e sperimentalismo digitale, sintesi rock e avventurosi panorami sonori. Con otto album di studio e uno dal vivo, hanno consegnato alla storia un parco canzoni che brilla come pochi altri nell'ultimo ventennio. Paranoid Android, Street Spirit, Let Down, Karma Police e Everithing In Its Right Place sono solo alcune delle 30 perle "riascoltate" in "Androidi, arcobaleni e fiori di loto".
15,00

Muse. Love is our resistance. Testi commentati

Muse. Love is our resistance. Testi commentati

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2015

pagine: 429

Da qualche giorno è uscito Drones, l'ultimo, attesissimo, lavoro discografico dei Muse, che nel mese di luglio saranno di passaggio a Roma per l'unico concerto italiano del loro tour mondiale 2015. Occasione quanto mai propizia, dunque, perché questa scrupolosa analisi della loro produzione testuale torni in libreria in una nuova edizione che tiene conto delle nuove visioni e dei nuovi messaggi lanciati dalla band di Teignmouth. Un gruppo, quello capeggiato da Matthew Bellamy, capace di traghettare il suono del rock nel nuovo millennio, grazie alla collisione tra un romanticismo à la Jeff Buckley e le chitarre rombanti dei Rage Against the Machine. Da qui i Muse hanno poi dato il via a un percorso di evoluzione costante, trascinando nella loro proposta qualsiasi cosa colpisse l'orecchio del loro onnivoro frontman, dalla musica classica ed etnica fino al prog, al glam e l'elettronica, senza mai perdere di vista la fondamentale semplicità e fruibilità dei loro singoli. Ma seguire il dispiegarsi dell'immaginario dei Muse attraverso i loro testi è tutta un'altra storia. Significa gettarsi a capofitto in un viaggio interstellare dalla provincia inglese del Devon fino a una visione globale del pianeta, a dimensioni parallele e a galassie lontane. Le canzoni dei Muse funzionano spesso come un centro nevralgico di collegamenti da cui partire alla scoperta di altri mondi, popolati da romanzi distopici e teorie del complotto, cospirazioni di Illuminati e alieni, sindromi di Stoccolma.
19,50

Green Day. Uno! Dos! Tré! Testi commentati

Green Day. Uno! Dos! Tré! Testi commentati

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2013

pagine: 383

Sul finire degli anni Ottanta, al 924 di Gilman Street, Berkeley, California, un collettivo di ragazzi si conquistò uno spazio dove organizzare incontri ed eventi musicali. Nel giro di qualche anno dal Gilman si levò una voce: il punk è risorto, e ha scelto l'America per manifestarsi. Tra i tanti gruppi che si formarono in quell'ambiente uno su tutti avrebbe avuto l'onere di portare il messaggio all'attenzione del mondo: i Green Day. La loro miscela di punk e pop esprimeva la voce di una generazione di adolescenti nutrita con i film e la televisione dell'era reaganiana, e che non aveva più alcuna fiducia in quel sistema basato sull'ottimismo incondizionato del sogno americano. Antieroi, persone ai margini, scoppiati, sono questi i personaggi di cui Billie Joe Armstrong canta l'epica, e che si condensano nel Jesus Of Suburbia dell'opera rock che nel 2004 i Green Day scagliano contro l'amministrazione Bush come una risata a denti stretti con le lacrime agli occhi: American Idiot. Da qui i Green Day si affermano come una delle poche realtà dello scorso decennio ad aver conquistato un successo planetario. E ora sono pronti a ricominciare la storia dalla pagina uno, anzi Uno!, Dos!, Tre!: "Nel primo disco è come se ti preparassi per andare a una festa, nel secondo sei alla festa, mentre il terzo... è come quando il mattino dopo metti a posto casa". Adolescenti per professione? Forse. O forse, semplicemente, cantori generazionali loro malgrado, quasi per diritto naturale.
18,50

Muse. Love is our resistance. Testi commentati

Muse. Love is our resistance. Testi commentati

Emanuele Binelli Mantelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2012

pagine: 431

La musica di Matthew Bellamy e dei suoi Muse ha letteralmente traghettato il suono del rock nel nuovo millennio. La collisione tra un romanticismo à la Jeff Buckley e le chitarre rombanti dei Rage Against The Machine ha creato un marchio di fabbrica inconfondibile. Da qui i Muse hanno poi dato il via a un percorso di evoluzione costante, trascinando nella loro proposta qualsiasi cosa colpisse l'orecchio del loro onnivoro frontman, dalla musica classica ed etnica fino al prog, al glam e all'elettronica, senza mai perdere di vista la fondamentale semplicità e fruibilità dei loro singoli, veri e propri inni radiofonici. Ma seguire il dispiegarsi dell'immaginario dei Muse attraverso la loro discografia è tutta un'altra storia. Significa gettarsi a capofitto in un viaggio interstellare "a curvatura" dalla provincia inglese del Devon fino a una visione globale del pianeta, a dimensioni parallele e a galassie lontane. Dalle inquietudini autobiografiche di "Showbiz" ai proclami battaglieri di "The resistence", la penna di Matthew Bellamy si arricchisce di spunti presi di peso da saggi di astrofisica, ricerche sulla robotica, teorie alternative sulla nascita della vita nell'universo. Le canzoni dei Muse funzionano spesso come un centro nevralgico di collegamenti da cui partire alla scoperta di altri mondi, popolati da romanzi distopici e teorie del complotto, cospirazioni di illuminati e alieni, sindromi di Stoccolma, teorie delle stringhe, brainwashing, servizi segreti deviati...
19,50

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