Libri di Eric Lehmann
La guerra dell'aria. Giulio Douhet, stratega impolitico
Eric Lehmann
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 230
Il volume ricostruisce la vita e l'opera di Giulio Douhet (1869-1930), primo teorico del bombardamento strategico e difensore dell'indipendenza dell'arma aerea, scrittore militare di fama internazionale in particolare per il trattato "Il dominio dell'aria" (1921 ). La vasta documentazione inedita consente all'autore di ricostruire nel dettaglio la carriera di questo ufficiale intransigente il quale, pur di diffondere la sua visione della politica aerea e militare italiana, non esitò a entrare in rotta di collisione con i superiori, pagando persino col carcere le sue convinzioni. Attraverso l'accidentata carriera di Douhet il volume riflette sul contesto politico, militare e tecnologico dei primi decenni del Novecento, caratterizzati dallo sviluppo dell'arma aerea e dagli sconvolgimenti epocali scaturiti dalla guerra industriale.
Le ali del potere. La propaganda aeronautica nell'Italia fascista
Eric Lehmann
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2011
pagine: 340
Sulla base di un ampio campione di fonti, questo libro scandaglia il tema del fascismo alato, indagando il legame precoce tra fascisti e ambienti aviatori e evidenziando come il regime di Mussolini si configurasse come un caso originale di uso politico e ideologico dell'aeronautica. Con l'identificazione mitica tra aviazione e fascismo, tra arte del pilotaggio e arte di governo, con la valorizzazione delle esperienze aviatorie del Duce, con il ricorso alla retorica dannunziana e alla polemologia futurista per esaltare le imprese delle ali italiane, gli artefici della propaganda svilupparono un culto patriottico dell'aviazione che svolse una funzione pedagogica centrale nella politica fascista. La storia di questo culto arricchisce la conoscenza della natura rituale e scenografica del fascismo, nonché della sua permanente oscillazione tra la propensione a irreggimentare le masse con l'organizzazione capillare di manifestazioni aeree rivolte al pubblico - e la promozione dell'eroismo aristocratico - con la glorificazione di piloti quali Francesco Baracca o Francesco De Pinedo -. Questa storia è anche indissolubilmente legata alla costruzione del mito virile di Mussolini, assiduo frequentatore delle vie dell'aria, che prese lezioni di pilotaggio nel 1920-1921 senza tuttavia conseguire il brevetto - e si fece vanto dei suoi numerosi viaggi in aeroplano, giungendo persino a farsi attribuire il brevetto di pilota militare nel 1937.