Libri di Eugenio Grandinetti

“Poche figure della poesia italiana contemporanea si sono mantenute appartate quanto (Eugenio Grandinetti). Privo di ogni evidente ambizione letteraria, lontano da gruppi, riviste, salotti, non sostenuto da editori nemmeno minimi, la sua parabola letteraria si è svolta tutta nell’ombra, sostenuta da un piccolo manipolo di amici e da qualche bolla della Rete (in particolare i blog “Moltinpoesia” e “Poliscritture”). Eppure, nel suo essere uomo modesto e defilato, poeta che non ha cercato la notorietà e che il successo non ha mai nemmeno sfiorato, brilla qualcosa che va al di là di un semplice esercizio espressivo o stilistico e si connette a un destino comune, a una dimensione tutt’altro che privata e solipsistica” dalla prefazione di Paolo Giovannetti.

Forse il senso è solamente questo dismemorarsi d'essere, ché non pesi alla fine la pena del distacco.

Importanti sono certo i luoghi e i tempi in cui si svolgono gli eventi, ma più importanti sono le parole che permettono che essi diventino parte delle vicende umane che la memoria potrà conservare per sempre.

Nella ricerca di una qualche verità, sia pur parziale e provvisoria, ci accorgiamo che ogni nostra conoscenza deriva solamente dalla visione delle ombre che popolano il nostro mondo: ombre la cui forma dipende dallo posizione dell luce che le proietta e che a volte diventano alte ed inquietanti come i pinnacoli delle cattedrali gotiche.

Insoddisfatti del mondo in cui viviamo, come archeologi scaviamo nella memoria alla ricerca di un modello di società in cui ognuno cerchi di comprendere l'altro in modo da rendere insieme la vita più accettabile. Ma la ricerca è deludente: troviamo infatti che fin dalle sue origini la società umana non è stata altro che un coacervo di inquiete solitudini.

Le poesie contenute nella presente raccolta sono state composte in tempi diversi ed hanno in comune solo il riferimento alla regione d'origine dell'autore, di cui descrivono alcuni luoghi o perché rievocano persone o avvenimenti del passato, o perché sono metafore di situazioni o stati d'animo dell'autore, o perché esprimono la nostalgia di chi deve vivere lontano dal suo paese d'origine, o perché vogliono essere una critica della situazione socio-politica in cui il paese si trova.